Foto: Riccardo FABI ©
(di Martina Grillotti) Gli studenti che pullulano il centro storico, una via Cintia ripopolata di persone, tra curiosi e amministratori, per l’inaugurazione della sede universitaria a Palazzo Aluffi. Un palazzo storico chiuso da vent’anni che oggi torna ad avere nuova vitalità. A fare gli onori di casa e ad accogliere gli studenti il presidente della Provincia di Rieti, Mariano Calisse, e il presidente del consorzio Sabina Universitas, Antonio D’Onofrio.
L’apertura dell’università, i cui lavori sono durati circa 4 anni con uno stanziamento di 3 milioni di euro per l’adeguamento sismico e 1,7 milioni per la ristrutturazione e le finiture del palazzo, è una vera e propria festa. Qui entreranno da subito gli studenti, circa 200, di Ingegneria e delle Professioni sanitarie. “Una giornata storica per Rieti. Una giornata di ordinaria buona amministrazione – ha detto il presidente Calisse nel corso della presentazione – in cui concretizziamo e inauguriamo un obiettivo che la politica si era posta per il centro storico di Rieti e per la città tutta. All’indomani della mia elezione come presidente della Provincia mi sono posto come obiettivo principale il recupero di questo stabile e oggi posso dire, finalmente, che ce l’abbiamo fatta”.
All’inaugurazione anche il prorettore de La Sapienza Università di Roma, Giuseppe Bonifazi, che ha portato i saluti della rettrice, Antonella Polimeni: “È una giornata di festa, lo è per la città di Rieti, per La Sapienza, ma ancora di più lo è per gli studenti. Abbiamo voluto investire su questo polo e continueremo a farlo per garantire ricerca e studio anche in questa provincia”.
Un luogo in cui si sposano storicità e innovazione, progresso e antichità: a far da padrona è certamente la tecnologia, gli impianti in domotica, l’illuminazione intelligente che equilibra la luce esterna con quella artificiale, il ricambio d’aria con sistemi intelligenti che misurano la saturazione di ossigeno della stanza. Poi lavagne multimediali, Wi-Fi, connettività che possa permettere anche a chi è a distanza di seguire le lezioni. “Il tutto – spiega l’architetto Fabrizio Miluzzo che si è occupato dei lavori – senza dimenticare che questo è un luogo storico i cui ritrovamenti sono stati conservati e restaurati, preservati, senza bloccare i lavori”.
“Una giornata di festa ma non solo, una giornata in cui segniamo un punto d’inizio per il futuro per portare a Rieti una vera sede dell’università – ha spiegato il presidente della Sabina Universitas, Antonio D’Onofrio – il progetto è quello di portare a Rieti due sedi universitarie e consentire alla città di avere una buona offerta formativa e una buona affluenza di studenti. Oggi Rieti fa un passo avanti perché la cultura fa progresso, fa benessere”.
Il sindaco di Rieti, Antonio Cicchetti, nel salutare i cittadini a nome di tutta l’amministrazione comunale e dare il benvenuto agli studenti, molti arrivati anche da diverse parti del mondo, ha voluto ricordare la sua personale battaglia per “spostare in una sede più funzionale l’arma dei Carabinieri e consentire in questo modo che un palazzo come questo potesse oggi ospitare l’università, il tutto in sinergia e continuità con tutte le amministrazioni”, gli fa eco anche l’onorevole Fabio Melilli: “Sulle cose più importanti c’è una buona continuità di amministrare, quando le cose continuano su percorsi tracciati si vede e fa bene a tutto il territorio”.
E da oggi l’avvio delle lezioni, il vociare nelle aule tra studenti e professori, e il centro rifocillato di una giovinezza che da tempo gli era troppo distante “negli studenti si vedrà il futuro – ha detto il vescovo di Rieti, Domenico Pompili – loro sono il nostro futuro, attraverso la formazione e l’investimento nelle nuove generazioni possiamo parlare di futuro per la città e per il territorio”.