(r.l.) Da giorni si sta discutendo del destino dell’ex Zuccherificio, con la Coop (proprietaria dell’area) che vuole riqualificare l’area per farne un parco urbano. Le varie anime della città, dalla politica alle attività commerciali, si confrontano sul tema, non senza stoccate. A fare chiarezza sul progetto è Antonio Bomarsi, Presidente del Consiglio di Amministrazione
di Coop Centro Italia.
“Da diversi giorni il ‘Parco Urbano’, l’intervento di recupero proposto dalla nostra Cooperativa proprietaria del terreno sul quale sorge l’ex zuccherificio, è al centro del dibattito cittadino – scrive Coop – Come è lecito attendersi, viste le dimensioni e l’importanza economica e sociale di tale progetto per l’intero territorio comunale, c’è una aspettativa altissima da parte di tutta la città che contribuisce a sviluppare un vivace dibattito tra chi è favorevole all’investimento e chi non è favorevole. Ovviamente siamo consapevoli che qualunque progetto di questa portata possa generare assenso o perplessità ma non è nostra intenzione essere divisivi. Proprio per questo l’intervento che proponiamo mira a creare uno nuovo spazio economico e sociale per tutta la cittadinanza in grado di rigenerare e apportare benefici all’intera città. Non andremo infatti soltanto a ricostruire un edificio ex-industriale ma andremo a valorizzare un pezzo di storia e a ricucire una ferita all’interno del tessuto urbano”.
“Vogliamo sanare lo strappo che si è generato in passato e al contempo fare del nostro meglio per recuperare un luogo importante di Rieti, dandogli nuova vita. Per questi motivi non andremo a realizzare un classico centro commerciale ma proponiamo di dar vita a una moderna struttura aggregativa polifunzionale che sappia unire, in modo armonioso, le tradizionali attività economico-commerciali con moderni servizi alle persone (palestra, centro diagnostico di eccellenza, centro medico di analisi, specialisti fisioterapici per la terza età, uffici e ristorazione qualificata). Abbiamo progettato un luogo di nuova e futura socialità che riteniamo non sia in contrasto con l’attuale tessuto commerciale della città. Crediamo anzi che possa essere un volano per dare maggior forza al mondo economico reatino. La realizzazione dell’investimento infatti privilegerà in primis le aziende del territorio che potranno contribuire direttamente alla sua realizzazione. Richiamerà inoltre operatori di caratura nazionale e internazionale (oggi non presenti) e che, altrimenti, con molta probabilità, non sarebbero interessati ad aprire in città. Genererà infine 400 posti di lavoro aggiuntivi (i trasferimenti di attività da parte nostra non genereranno chiusure all’interno delle licenze del Gruppo: l’attuale punto vendita Coop sarà traferito nella nuova struttura all’interno dell’ex zuccherificio e verranno fatte nuove assunzioni) senza contare poi tutti gli altri lavoratori dell’indotto di cui la struttura, una volta inaugurata, avrà bisogno per il suo normale funzionamento (pulizie, gestione verde, manutenzioni, ecc.)” dice Coop con Bomarsi.
“Come è noto per la realizzazione dell’intervento si prevede un investimento di circa 50 milioni di euro che, nell’attuale situazione economica del territorio, ne fanno sicuramente uno degli investimenti più rilevanti della Regione. Il progetto che abbiamo presentato è giunto a maturazione dopo una lunga interlocuzione che dura da anni con l’amministrazione locale che rappresenta la città e che cura gli interessi degli abitanti. In questo tempo il confronto è stato a 360° e tante sono state le richieste che abbiamo inserito nel progetto per soddisfare al meglio l’interesse pubblico. Crediamo che il progetto di recupero dell’ex zuccherificio (che verrà realizzato tenendo di conto di tutti i crismi moderni relativi all’ambiente e all’efficientamento energetico) che proponiamo alla cittadinanza sia un modo per dare nuova vita ad un’area in disuso della città trasformandola in un’occasione di sviluppo per l’intero territorio. Restiamo sempre disponibili e aperti al confronto con tutte le parti al fine di recuperare al meglio un luogo così importante e simbolico per la città di Rieti” conclude Bomarsi.
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