“Prima i decreti relativi al Sisma 2016, poi quelli messi in campo per far fronte alla crisi economica scaturita dalla pandemia da Covid, avevano finora permesso di esentare i titolari di attività commerciali dal pagamento della tassa sul suolo pubblico, l’ex Tosap ora sostituita dal Canone Unico per il commercio su aree pubbliche”: lo dice il vicesindaco di Rieti e assessore alle attività produttive, Daniele Sinibaldi.
“Tra le forme di sostegno che erano state individuate dal legislatore per le attività nelle aree colpite dal sisma, vi era, infatti, anche l’esenzione dal pagamento della Tassa per il suolo pubblico fino al 31 dicembre 2020. Nel frattempo è intervenuta la pandemia che ha inferto ulteriori colpi all’economia e così il legislatore, prima attraverso il decreto “Sostegni”, poi con il decreto ‘Ristori’ e infine con il ‘Milleproroghe’ 2021, aveva deciso saggiamente di prorogare l’esenzione dal pagamento, di volta in volta, fino al 31 marzo 2022. Ad oggi, però, non risultano interventi del Governo tesi a prorogare l’esenzione e dunque dal 1 aprile si tornerà a pagare la tassa, ora denominata Canone Unico” aggiunge Sinibaldi.
“Considerando che il Paese, e in particolar modo il settore del commercio, sta vivendo una fase ancora estremamente critica, acuita peraltro dalle nuove tensioni internazionali e dall’esplosione dei prezzi, che si aggiunge ai danni prodotti dalla pandemia e non ancora pienamente recuperati, riteniamo miope e controproducente la decisione di ripristinare il pagamento di questa tassa. Faccio appello a tutti i rappresentanti istituzionali del territorio che siedono in Parlamento a farsi portavoce delle legittime istanze degli esercenti affinché vengano individuati strumenti normativi che possano prorogare l’esenzione dal pagamento di questa imposta. Questa è una fase in cui le attività economiche vanno sostenute e non appesantite, per questo riteniamo urgente e necessario un intervento normativo in tal senso” conclude Sinibaldi.
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