La RSR si prepara a riabbracciare il suo capitano: Klaudio Ndoja. L’ala grande originario di Scutari (Albania) vede ormai la luce in fondo al tunnel dei due infortuni stagionali che ne hanno condizionato fortemente il rendimento sin da settembre. Ma chi lo conosce anche solo un po’, sa che Ndoja non fa parte della schiera dei lamentosi o dei miracolosi, ma affronta la vita con positività e propositività, senza mai mollare la presa. Qualcun altro, al posto suo, alla soglia dei 40 anni avrebbe potuto scegliere altre strade, ma lui no: ha lavorato duramente è ormai a un passo dal ritorno in campo per aiutare e sostenere la squadra nella parte più importante della stagione, quella che conduce alla post-season.
“Ora sto meglio, ho ripreso a correre e a lavorare individualmente per tornare a disposizione il prima possibile. Sono state settimane complicate, perché restare fuori per così tanto tempo mentre i tuoi compagni di squadra combattono anche per te andando incontro anche a risultati non positivi, fa male, da fastidio. Ancora qualche giorno e poi potrò tornare ad inanellare minutaggi importanti: da quando? Verosimilmente dalla prossima trasferta, quella di Faenza”.
Già, Faenza. Una squadra che sembra essere ormai nel destino di Klaudio Ndoja che pure all’andata vide il capitano tornare in campo dopo il primo infortunio stagionale. Quella partita si concluse con la vittoria dei neroverde che, sul fil di sirena, vinse di un punto sbancando Valmontone. Corsi e ricorsi storici che, si spera, stavolta possano sorridere alla RSR, che nel frattempo si gode la crescita esponenziale dei suoi giovani, gli stessi che ottengono gli elogi del capitano stesso.
“Il gruppo si sta comportando bene, i ragazzi ce la stanno mettendo tutta per sopperire alle assenze del sottoscritto, di Chiumenti e di Ghersetti e grazie alla crescita dei ragazzini terribili, si sta rivelando tutto meno complicato. A loro vanno i miei complimenti perché non è facile assumersi certe responsabilità, ma il campo e le statistiche stanno parlando per loro. Bravi, davvero!”
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