“Parlare di Asm, delle sue politiche aziendali, del rapporto coi dipendenti crea sempre disorientamento. Dopo gli ingiusti provvedimenti a carico di nostri iscritti per i quali ci siamo rivolti al tribunale del lavoro perché l’azienda aveva rifiutato di rimuovere le disparità di trattamento, adesso un’altra nube si addensa sulla gestione della partecipata reatina: sotto la nostra lente di ingrandimento ci sono i premi di produzione”. Lo fanno sapere in una nota Alberto Paolucci, Segretario della Uil Rieti e della Sabina romana, e Pierluigi Giacomelli, responsabile locale della Uil Trasporti Rieti e Sabina romana.
“Ormai è di dominio pubblico – dicono Paolucci e Giacomelli – che durante le scorse festività natalizie sono stati riconosciuti emolumenti a titolo di premio di risultato per gran parte del personale impiegatizio e quadro, del settore mobilità della municipalizzata. Ovviamente non entriamo nel merito della giustezza del premio riconosciuto, ma rileviamo ancora una volta che i vertici aziendali hanno scavalcato le obbligatorie procedure con le organizzazioni sindacali poste proprio per rispettare i principi di trasparenza e imparzialità, stabiliti dalle norme vigenti. E fatto ancor più grave è che facendo una semplice operazione matematica tra numero di addetti e numero di premi elargiti dal risultato, restano esclusi i lavoratori iscritti alla Uil”.
“Una pura casualità oppure una presunta punizione per l’attività sindacale svolta in Asm in questi anni? – domandano i sindacalisti – Per una risposta certa e inequivocabile abbiamo scritto all’ispettorato territoriale del lavoro e alla consigliera di pari opportunità della Regione Lazio chiedendo loro un intervento finalizzato a chiarire quanto nella municipalizzata è accaduto a fine anno. Un intervento mirato necessario per ripristinare le più elementari regole di trasparenza e imparzialità che si addicono alla gestione di una società a controllo pubblico come è la Asm. Ai soggetti in questione abbiamo anche chiesto di intervenire per una riperequazione per i lavoratori esclusi immotivatamente dal beneficio economico”.
“Una municipalizzata – concludono Paolucci e Giacomelli – non può permettersi di distinguere tra figli e figliastri. Non può penalizzare una parte dei suoi lavoratori per motivi sconosciuti. Aspettiamo le risposte degli Enti che abbiamo sollecitato, ma certo è che siamo davanti all’ennesimo fallimento della presidenza Regnini, che nessun nuovo sindaco potrà salvare dal dimenticatoio”.
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