Nelle ultime settimane i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Rieti hanno ultimato una serie di controlli sulla veridicità di numerose istanze presentate dai soggetti che hanno beneficiato dell’elargizione dei buoni spesa Covid-19 da parte del Comune di Rieti. Il raffronto analitico tra i dati dichiarati e quelli risultanti dalle banche dati in uso al Corpo ha permesso di scoprire numerosi “furbetti” che, attestando falsamente la loro reale posizione economica, hanno ottenuto illegittimamente il contributo straordinario, in realtà destinato alle sole famiglie in evidente stato di bisogno e maggiormente colpite dagli effetti economici derivanti dall’emergenza sanitaria, con priorità per quei nuclei familiari che non risultassero percepire alcun altro sostegno pubblico.
Nel concreto, l’attenzione delle Fiamme Gialle si è concentrata – in primo luogo – nella verifica dell’effettiva mancata percezione di altre forme di sostegno pubblico, quali reddito di cittadinanza, indennità di disoccupazione, trattamenti pensionistici o comunque del possesso di altri redditi superiori a determinate soglie di valore, più o meno scaglionate secondo la composizione del nucleo familiare, che dai bandi emanati costituivano condizioni ostative per l’ottenimento del buono spesa. I riscontri effettuati hanno consentito di accertare decine di autocertificazioni mendaci, prodotte da altrettanti nuclei familiari che, nel periodo oggetto delle suddette istanze, non solo avevano una composizione diversa da quella dichiarata, ma, in molti casi, più persone conviventi risultavano percettrici di reddito, ivi compreso il reddito di cittadinanza, oppure titolari o dipendenti di attività non soggette alla sospensione prevista dalla legislazione Covid19.
In alcuni casi è stato rilevato che la situazione economica dei beneficiari è risultata addirittura migliorata negli anni della pandemia rispetto all’anno precedente. All’esito di questo primo monitoraggio, concretizzatosi nell’approfondimento di oltre 200 posizioni, per un totale di spesa erogata dal Comune di più di 400.000,00 euro, sono stati scoperti oltre 50 beneficiari irregolari che, avendo omesso di dichiarare la percezione di redditi di lavoro dipendente e/o reddito di cittadinanza e/o emolumenti pensionistici, hanno indebitamente usufruito di tali contributi. Nei loro confronti sono stati così redatti altrettanti verbali di accertamento e contestazione amministrativa per violazione art. 316 ter – comma secondo – Codice Penale, che prevede l’irrogazione di una sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro nel limite del triplo del beneficio conseguito, addebitando ai trasgressori sanzioni per un importo complessivo pari ad € 60.690,00. Contestualmente è stato interessato il Comune di Rieti per la revoca del beneficio ed il recupero delle somme erogate. L’attività svolta, tuttora in fase di prosecuzione, costituisce un’ulteriore dimostrazione della costante attenzione del Corpo della Guardia di Finanza affinché le elargizioni pubbliche di carattere sociale pervengano alle famiglie effettivamente bisognose e non siano distratte dalla loro naturale destinazione a causa di soggettive condotte fraudolente o di abusi, posto che l’indebito accesso a benefici assistenziali -da parte di chi non ne avrebbe titolo- aggrava l’iniquità sociale e pregiudica l’efficacia dell’intervento di finanza pubblica.
Foto: Gianluca VANNICELLI ©