Nei giorni scorsi personale della Squadra Mobile della Questura di Rieti ha dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Rieti, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Rieti, con cui è stata disposta l’applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle persone offese con applicazione del braccialetto elettronico, nei confronti di un reatino. A carico del predetto, il Giudice ha ritenuto sussistenti gravi indizi di colpevolezza in ordine al delitto di maltrattamenti contro i familiari posto in essere nei confronti della ex moglie.
La donna si era rivolta alla Polizia raccontando agli agenti cosa da tempo fosse costretta a subire ad opera dell’ex marito: insulti, anche a sfondo etnico, minacce, anche di morte, violenze fisiche consistenti in calci, pugni e schiaffi, condotte che l’uomo poneva in essere anche in presenza dei figli minori. Immediatamente è scattato il dispositivo previsto dalla legge che ha introdotto il cosiddetto “Codice Rosso” per i reati connotati da violenza domestica e di genere, consentendo così all’Autorità Giudiziaria, sulla base della dettagliata ricostruzione dei fatti fornita dalla Squadra Mobile, incaricata di svolgere le relative indagini, di assumere, nel giro di pochi giorni, tutte le decisioni necessarie per tutelare la persona offesa,
All’uomo è fatto divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalle persone offese, moglie e figli minori, e in caso di fortuito incontro dovrà osservare una distanza di almeno 200 metri. Allo stesso è fatto altresì divieto di comunicare con le stesse con qualunque mezzo. La misura è ulteriormente rafforzata dall’applicazione del dispositivo di controllo elettronico che segnalerà direttamente alla vittima ed alla Sala Operativa della Questura di Rieti eventuali violazioni, consentendo un tempestivo intervento di pattuglie presenti sul territorio.
Si comunica, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti dell’indagato che, in considerazione dell’attuale fase di indagini preliminari, è da presumersi innocente fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti la colpevolezza.
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