“Recarsi per lavoro, per studio o per interesse personale, da Rieti a Roma o viceversa è da decenni una corsa a ostacoli. Lo è sia se si opta per il trasporto privato che per quello pubblico. Se non ci sono incidenti lungo il percorso, se non si trova traffico arrivando nella Capitale, per percorrere meno di cento chilometri occorrono quasi due ore. E’ uno stress quotidiano conseguenza di una miopia politica che per decenni ha nascosto sotto il tappeto il tema dell’isolamento infrastrutturale del territorio”. Lo scrive in una nota la Uil Trasporti Rieti e Sabina romana.
“Elencare le occasioni perse per realizzare il collegamento ferroviario da Rieti a Roma – dice Pierluigi Giacomelli, responsabile territoriale del sindacato – è un esercizio ozioso. Sta di fatto che oggi i cittadini e le cittadine scontano i tentennamenti, le contraddizioni di chi ha rappresentato Rieti nelle istituzioni. Ed essere arrivati in questo momento, coi fondi del Pnrr a disposizione, senza progetti e senza idee sulle infrastrutture necessarie per il territorio è stato uno sbaglio storico”.
“Oggi – aggiunge il sindacalista – per raggiungere la Capitale non c’è alternativa al trasporto su gomma. E ogni volta che questa verità incontrovertibile è stata enunciata la politica ha balbettato. Ormai è però chiaro che a Rieti serve una robusta cura del ferro, serve una mobilità efficiente e integrata, al passo coi tempi. La città necessita di una ferrovia che la colleghi alla Capitale, utile anche agli uomini e alle donne che risiedono nella bassa Sabina”.
“Rieti ha bisogno di una nuova stazione ferroviaria, propedeutica al tracciato verso Roma, che sia lontano dal centro abitato, perché le stazioni oggi sono concepite come luoghi della mobilità integrata e sostenibile. E i locali di quella attuale, in accordo con Rfi, potrebbero essere affidati al Comune e alle associazioni: Oggi è il momento degli impegni chiari e precisi: ognuno è chiamato a fare la propria parte per strappare Rieti dall’isolamento che ha frustrato sviluppo e aspirazioni. Ognuno può e deve lottare per raggiungere questo obiettivo, anche come parziale risarcimento per i disagi che i cittadini pendolari hanno patito per decenni”.
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