“La Fp Cgil esprime la propria solidarietà agli infermieri aggrediti giovedì notte al pronto soccorso del San Camillo De Lellis, i quali hanno riportato una prognosi che dai 2 ai 7 giorni”: lo scrive Francesco Frabetti per la Cgil.
“Ci troviamo di fronte all’ennesimo atto di aggressione nei confronti del personale sanitario, un vero vilipendio che vede coinvolti in prima persona professionisti che operano in carenza di mezzi e di organico e che, per paradosso estremo, sono costretti a temere per la propria incolumità mentre curano i cittadini. Ribadendo la nostra più ferma condanna di fronte ai responsabili di fenomeni di aggressione, la CGIL intende alzare la propria voce affinché si adottino tutte le iniziative necessarie a tutela dei professionisti della sanità pubblica e privata, perché possano svolgere il proprio lavoro in totale sicurezza. Come FP CGIL oltre a ribadire la nostra vicinanza agli aggrediti, ci faremo promotori di tutte le iniziative necessarie a far sì che dalle parole si passi ai fatti. Ed è per questo che al di là dei proclami che stanno facendo in questi giorni altre associazioni sindacali, sul fatto che si debbano ripristinare i posti di polizia h 24 nelle strutture ospedaliere, facendo leva sulla paura delle persone, vogliamo rappresentare il vero problema che riguarda gli operatori sanitari in merito al fatto che sono spesso esposti al front office con l’utenza senza avere né strumenti né tempo per rispondere alle richieste. Difatti gli operatori sanitari e sociosanitari e amministrativi sono a rischio più alto per quel che riguarda gli atti di violenza, in quanto a contatto diretto con il paziente, ed è per questo che devono essere i primi a saper gestire i rapporti caratterizzati da una condizione di forte emotività sia da parte del paziente stesso che dei familiari” scrive Cgil
“A tal fine la Fp Cgil esprime un parere favorevole al posto di polizia h 24 presso l’ospedale, ma ritiene necessario dotare gli operatori sanitari e sociosanitari e amministrativi di tutti gli strumenti atti a fronteggiare situazioni di aggressione e atti violenti. Pertanto la Fp Cgil ritiene che soltanto la programmazione e l’implementazione di misure (strutturali e organizzative) possano consentire la riduzione del rischio di comportamenti aggressivi e di atti di violenza contro gli operatori sanitari, secondo il National Institute of Occupational and Health (NIOSH), ciò si realizza a partire dall’acquisizione di conoscenze e competenze, da parte degli operatori per valutare, prevenire e gestire tali eventi. Il comportamento violento secondo gli esperti avviene spesso con una progressione che partendo dall’uso di espressioni verbali aggressive, può arrivare fino a gesti estremi, ed è proprio la conoscenza di tale progressione che può consentire al tutto il personale di comprendere quanto accade e interrompere il corso degli eventi” conclude Fp Cgil.
“Vengono di norma considerate in letteratura tre aree di interesse per identificare i fattori di rischio per i comportamenti violenti nei servizi sanitari: fattori specifici (caratteristiche individuali) del paziente ed operatore; fattori di contesto (caratteristiche dell’ambiente lavorativo); – fattori strutturali (caratteristiche dell’organizzazione). Per tutti i motivi sopra descritti la FP CGIL proporrà all’Azienda Sanitaria di Rieti la programmazione e l’implementazione di misure che considerino le aree di interesse e che consentano la riduzione del rischio di comportamenti aggressivi e di atti di violenza contro gli operatori sanitari e sociosanitari e amministrativi. Concretamente chiediamo una verifica per l’adeguamento dei locali ad alto rischio (come il pronto soccorso), che devono avere caratteristiche ambientali idonee in merito alla sufficiente illuminazione, ai sistemi di videosorveglianza, agli allarmi sonori, oltre che alla programmazione di corsi formativi “qualificati” per gli operatori sanitari e sociosanitari e amministrativi al fine di acquisire le conoscenze necessarie per mettere in atto le strategie comportamentali corrette a prevenire di fronte al paziente agitato, la progressione dell’ aggressione fino agli atti di violenza fisica. Importante è anche l’implementazione dell’informazione sulle Procedure per la Prevenzione degli infortuni nella gestione del paziente agitato, pubblicate sul portale internet dell’Azienda ASL Rieti oltre che l’organizzazione del posto di polizia h 24 a supporto degli operatori sanitari” conclude Cgil.
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