(di Christian Diociaiuti) L’aumento dei contagi preoccupa tutti. Nel Reatino si è superata quota 2.300 positivi e un terzo sono in città. Da diverse ore tiene banco la questione rientro a scuola dopo le vacanze di Natale. In ballo, la possibilità di ritardare il rientro in presenza e affidarsi alla dad. Questo soprattutto per gli studenti più piccoli, quelli per i quali la campagna vaccinale è iniziata da poco, insomma quelli che frequentano elementari e medie. La soluzione allo studio, ovviamente, già divide: ci sono i genitori lavoratori preoccupati (leggi), ma ci sono anche le famiglie che vorrebbero che i ragazzi andassero a scuola magari perché li hanno fatti vaccinare o altri che sono in ansia per il dilagare di Omicron.
Le scuole non possono prendere decisioni autonome (come chiarisce anche la preside della Ricci) e i primi “baluardi” che possono adottare una soluzione sono i Comuni. RietiLife ha sentito il sindaco Antonio Cicchetti: “Io sarei favorevole a un ritardo del rientro in classe posticipato e alla dad per i primi giorni di lezione a gennaio, ma sono obbligato a consultarmi con Asl e Prefettura – spiega il primo cittadino a RietiLife – è una decisione che non si può prendere a cuor leggero. Per la salute, ma anche per le famiglie che lavorano. In un paio di giorni si deciderà anche quali gradi di scuole eventualmente rinviare al ritorno in presenza. Va detto che però i sindaci non possono essere lasciati soli a prendere una decisione: ognuno ha sensibilità e situazioni differenti. Mi sembra più una materia regionale e ministeriale. Bisogna ragionare nella miglior maniera, aderente alla realtà del momento”.
La possibilità di un rinvio al ritorno in classe ma in dad potrebbe essere più probabile, dunque, per elementari e medie. Sulle superiori la Regione – che in fatto di scuola dell’obbligo è sovrana – ha fatto intendere che non è al vaglio la dad, smentendo la fake news che circola sui social (leggi). Ma è innegabile che pure a livello regionale si stia ragionando sugli under 14, dunque primaria e secondaria di primo grado.
Il Governo, intanto, ha detto no a un rinvio del rientro in classe, pur sollecitato da alcune regioni. E poi c’è la questione degli studenti non vaccinati, difesi dall’associazione nazionale presidi: “Era stato annunciato che sarebbero stati organizzati hub per fare tamponi agli studenti in vista della riapertura delle scuole. Sarebbe questa la misura da attuare, la cosa migliore dopo le feste, ma a pochi giorni dalla riapertura non ne abbiamo contezza. Noi come Anp siamo contrari a mettere in Dad i ragazzi non vaccinati perché sarebbe una discriminazione. Se la proposta è questa o rimandare gli ingressi vuol dire che la scuola farà le spese di una serie di mancanze. Di questo passo si rischia la distruzione del settore” ha detto il presidente dell’associazione presidi di Roma Mario Rusconi. Altre proposte, poi, sono sul tavolo: dallo screening di massa della popolazione scolastica ad altri interventi in corso di valutazione a livello nazionale. Ma sono soluzioni più fredde.
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