“Per la nostra famiglia un Natale tra tamponi e quarantene. Disavventura figlia di una leggerezza?”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un lettore. Si parla di tracciamento, scuole e drive-in.

In questi convulsi giorni post Natale non si parla d’altro che di code chilometriche per fare i tamponi ai drive-in o alle farmacie, di positivi in esponenziale crescita a causa della variante Omicron, d’ospedali e Asl sotto stress. Il tracciamento è ormai saltato da diversi giorni e anche la nostra Città sta purtroppo pagando a caro prezzo questa nuova ondata di contagi che stanno severamente mettendo a dura prova gli operatori delle strutture sanitarie.

Ecco perché ho subito deciso di mettermi al computer per scrivere queste poche righe allo scopo di raccontare la surreale vicenda che mi ha, ahimè, visto sfortunato quanto involontario protagonista. Tutto ovviamente nasce dall’estrema confusione di questi giorni e soprattutto dal fatto che da mesi viene richiesto a figure professionali, con competenze e capacità in altri ambiti lavorativi, di svolgere compiti e mansioni piuttosto delicati difettando così in efficienza e in precisione. Sono un genitore di un alunno, e puntualizzo subito che siamo tutti vaccinati in famiglia, frequentante un noto istituto scolastico della città che proprio in questi giorni è al centro di focolaio di contagi a causa di un evento musicale organizzato a ridosso delle vacanze natalizie.

Nulla da eccepire sulla bontà della manifestazione curata in prima persona dai docenti della Scuola, però visti i tempi, mi pongo una serie di domande considerando ciò che ha generato tale evento. Era proprio necessario svolgerlo? E soprattutto sono state prese tutte le misure di prevenzione del caso, distanziamento e Green Pass a parte? In era pre-Covid il quesito non si sarebbe neanche posto, e tutti noi genitori saremo ancora qui a battere le mani e a lustrarci gli occhi per le performance artistiche dei nostri figli, ma purtroppo la normalità non abita più qui da oltre due anni. Ad aggravare il quadro della situazione, già caratterizzato da isolamenti gestiti in modo approssimativo e dai contagi che stanno via via emergendo in queste ore, sono venuto a sapere che alcuni giorni prima del suddetto evento ben due insegnanti che stavano organizzando l’evento erano risultati positivi. In questo status quo qualsiasi Dirigente Scolastico dotato di buon senso avrebbe annullato, a malincuore, la manifestazione onde scongiurare l’inevitabile: intere famiglie costrette a tamponi e a quarantene come regalo natalizio inaspettato e assai poco gradito! Il mio è solo uno sfogo di un genitore seriamente preoccupato per la situazione sanitaria attuale, ma è soprattutto uno sfogo dettato dalla rabbia per la gestione superficiale e pressappochista che ha accompagnato l’evento scolastico.

È possibile agire con simil leggerezza e farla poi franca, senza neanche assumersi le proprie responsabilità e scusarsi per l’accaduto? Solo silenzio e qua e là comunicazioni parziali e generiche.

Foto: RietiLife ©

 

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