Foto: PASQUETTI ©
(di Giacomo Pasquetti) Una raccolta di sonetti, dove è il dialetto a fare da filo conduttore. È stato presentato ieri, all’Auditorium di Santa Scolastica, il libro di Gianfranco Formichetti: “Loreto Mattei, devoto in lingua trasgressivo in dialetto” . L’analisi e il compendio compiuti da Formichetti, mettono a fuoco e condensano un pensiero versatile, quello di Loreto Mattei, autore del 1600, che spazia dall’aulico al dialettale. Ad inquadrare il percorso compiuto da Formichetti per portare alla luce il libro, il presidente del Rotary Club Rieti Sandro Boschetto, e gli esperti Marcello Teodonio ed Elio Di Michele.
Durante la presentazione sono stati letti e commentati diversi passi, che hanno permesso una sfaccettata interpretazione del pensiero del poeta. Fra satira, costruzione e decostruzione, il pregio del dialetto era e rimane quello di arrivare direttamente alla realtà.
Formichetti stesso ha commentato: “Loreto Mattei conosce giochi poetici raffinatissimi, di grande profilo e livello. Ciò che arricchisce il tutto sono anche gli enigmi”. E poi una curiosità: “Anche Angelo Maria Ricci pubblicò una raccolta dei versi di Mattei, pesantemente censurati”. Formichetti ha selezionato e fatto interpretare alcuni sonetti particolarmente interessanti, sulla città di Rieti, sull’amore e le donne, ma anche sulla gastronomia ed elementi tipici del borgo nel ‘600.