“Emissioni zero entro il 2040 e vicinanza al territorio”: Takeda lancia il Bilancio di Sostenibilità | FOTO

Foto: Riccardo FABI © 

(di Christian Diociaiuti) Takeda abbraccia ancora il territorio e anima un nuovo appuntamento. Dopo la promozione della donazione di sangue e plasma, fondamentali per la creazione di farmaci salvavita (LEGGI), oggi è toccato alla presentazione del Bilancio di Sostenibilità, già lanciato nei mesi scorsi e illustrato stamattina nella sala consiliare del Comune di Rieti davanti alle autorità cittadine, esperti di settore e non.

Takeda si lancia ancor più nel futuro e annuncia emissioni zero nel 2040, ma non solo: mette in campo una serie di iniziative per rendere l’azienda (un colosso mondiale della farmaceutica nelle malattie rare, 500 dipendenti a Rieti, due stabilimenti in Italia, c’è anche Pisa, oltre a un settore amministrativo di base a Roma) sostenibile. Cosa significa? Nel pieno rispetto del tema centrale degli ultimi tempi, l’ambiente, Takeda intende azzerare le emissioni nell’aria di anidride carbonica, così dannosa per l’atmosfera se si sommano le emissioni di tutto il globo per produzione, trasporti, attività quotidiani; un inquinante, la CO2, genera un problema per l’ambiente in generale e che è centrale anche per i governi mondiali, se si pensa che proprio di ciò si è parlato nel recente G20 di Roma e nella Cop26 di Glasgow in dirittura d’arrivo entro la settimana. Ma non solo emissioni (già abbattute del 40% entro i prossimi due anni): il rapporto col territorio e la promozione di iniziative benefiche, la valorizzazione delle risorse umane, la sicurezza e la salute sul posto di lavoro, la qualità, i fornitori, l’abbattimento dei rifiuti nei siti produttivi, la riduzione dei consumi (anche idrici). Una formula, quella della sostenibilità, complessa, con un fattore di difficoltà che aumenta se si pensa alla grandezza di Takeda, non solo a Rieti ma nel mondo.

A guidare gli interventi illustrativi del Bilancio di Sostenibilità, Massimiliano Barberis, amministratore delegato Takeda Manufacturing Italia che ha sottolineato: “Takeda a Rieti è leader nell’export e nel Lazio è tra le prime 3-4 aziende” ha illustrato, spiegando anche il profilo e i progetti futuri dell’azienda.

Nell’evento odierno hanno fatto gli onori di casa, innanzitutto, i sindaci di Rieti e Cittaducale: “Con questa azienda non abbiamo mai avuto problemi. Giusto che Takeda entri in questo modo nella società reatina: la città si renda conto che ci sono realtà positive a cui è impossibile muovere appunti” dice Antonio Cicchetti.  “Presentare un bilancio di sostenibilità è una sfida – aggiunge Leonardo Ranalli, primo cittadino angioino – Takeda ha rivoluzionato il nostro territorio, lo ha fatto con innovazione e attenzione al sociale, all’ambiente. Chi vuole investire e produrre deve avere un canale preferenziale”.

Spazio anche ai deputati: “Stiamo lavorando a una delle più grandi sfide degli ultimi decenni, quella della sostenibilità – dice Fabio Melilli, deputato Pd e presidente della Commissione Bilancio della Camera – Che a questo ci pensi un’azienda reatina, mi rende orgoglioso. Credo che la sfida più grande sia collocare la realtà imprenditoriale reatina su frontiere molto nuove rispetto al passato. La ricerca, il trasferimento tecnologico, attrazione di nuove imprese sono temi centrali”.

“Siamo in un ambito che vive trasformazioni anche a causa della pandemia, si può spingere il paese in una certa direzione – dice Alessandro Fusacchia, deputato del Gruppo Misto – E questo a Rieti dobbiamo giocarcelo. Il lavoro che si sta facendo sul territorio vada di pari passo con l’università: la capacità di aziende come Takeda di trovare professionalità, credo sia importante. E poi puntare su ricerca e tecnologia”.

LA NOTA TAKEDA

Si è svolta oggi presso la Sala Consiliare del Comune di Rieti, la conferenza di presentazione del primo Bilancio di Sostenibilità annuale dello stabilimento Takeda di Rieti. Alla conferenza erano presenti il Sindaco di Rieti, Antonio Cicchetti; il Sindaco di Cittaducale, Leonardo Ranalli; l’On. Fabio Melilli, Presidente della 5ª Commissione Bilancio della Camera dei Deputati; l’On. Alessandro Fusacchia, Coordinatore intergruppo Parlamentare Intelligenza Artificiale; Massimiliano Barberis e Stefano Navari, rispettivamente Amministratore Delegato e Responsabile della Qualità di Takeda Manufacturing Italia, assieme agli altri dirigenti della Compagnia.

L’anno 2020 è stato particolarmente complesso e difficile a causa dell’emergenza da COVID-19, ma comunque ricco di sfide e di opportunità. Lo stabilimento Takeda di Rieti, sito di eccellenza nella produzione di farmaci plasmaderivati, lo ha raccontato nel proprio Bilancio di Sostenibilità annuale, elaborato secondo gli Standard della Global Reporting Initiative (GRI) e disponibile online sul sito istituzionale di Takeda Italia.

Il bilancio descrive tematiche significative, come le pratiche e le politiche di approvvigionamento e di gestione dell’energia, il consumo di acqua, le emissioni di CO2, il controllo dei rifiuti e il rispetto dell’ambiente. Ma tocca anche con estrema precisione e chiarezza, temi di impatto e interesse sociale, come occupazione, salute e sicurezza sul luogo di lavoro, formazione dei dipendenti, diversity e pari opportunità, rapporti sinergici e virtuosi con le Comunità Locali, digitalizzazione.

“La nostra più grande ambizione si concentra sull’impegno a voler diventare un’azienda totalmente sostenibile. Entro il 2040, Takeda intende, infatti, affermarsi come Compagnia a zero emissioni di anidride carbonica, eliminando tutte le emissioni dalle proprie operazioni industriali – spiega Massimiliano Barberis, Amministratore Delegato di Takeda Manufacturing Italia”. Questo non solo nel settore dei plasmaderivati. Takeda, infatti, è un’azienda biofarmaceutica leader a livello mondiale e presente in oltre 80 Paesi, che opera in oncologia, gastro-enterologia, neuroscienze, malattie rare, terapie derivate dal plasma e vaccini. In Italia, Takeda conta una sede commerciale a Roma e due stabilimenti produttivi d’eccellenza, a Rieti e a Pisa.

“Ogni azienda dovrebbe operare nel proprio business avendo sempre in mente l’importanza di creare valore condiviso per la società, nel rispetto del ruolo sociale che essa inevitabilmente ricopre. Non è più sufficiente per le aziende misurarsi solo tramite il calcolo del valore economico, ma diventa fondamentale integrare aspetti sociali e ambientali” dichiara l’On.  Fabio Melilli, Presidente della 5ª Commissione Bilancio della Camera dei Deputati. E’ il tema della Responsabilità Sociale d’Impresa, che Takeda sta brillantemente affrontando attraverso la pubblicazione del primo Bilancio di Sostenibilità annuale”.

Il documento rappresenta un primo passo nel processo di rendicontazione delle tematiche legate alla sostenibilità e testimonia il percorso di trasparenza e miglioramento continuo dell’azienda, nel rispetto del territorio in cui opera. Lo stabilimento Takeda di Rieti è infatti inserito in un contesto di qualità per il Sistema produttivo farmaceutico: competenze, indotto, Infrastrutture, Università, stimoli che si coniugano tutti in una sola Regione italiana, il Lazio, che rappresenta un distretto di assoluta eccellenza.  Qui ci sono oltre 60 aziende farmaceutiche, prima regione in Italia per l’export in questo settore strategico. Il Lazio è un terreno fertile ove far nascere l’eccellenza. Per queste motivazioni Takeda è sempre più legata a doppio filo con il successo del territorio in cui opera, inteso come sistema fatto di attori interdipendenti.

“Takeda è un’eccellenza nazionale che alza le aspettative su cui lavorare sul territorio. Contribuisce a tenere alto il livello di produzione su Rieti, dando un forte valore alla responsabilità sociale nei confronti dei dipendenti e della comunità” dichiara l’On. Alessandro Fusacchia, Coordinatore intergruppo Parlamentare Intelligenza Artificiale. “Per migliorare, è necessario che le istituzioni locali e nazionali, siano all’altezza, contribuendo a costruire le condizioni affinché le realtà imprenditoriali possano crescere ed attrarre capitale umano. Per fare questo, è necessario investire su ricerca e cultura”.

 

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