Riceviamo e pubblichiamo un comunicato a firma dei consiglieri comunali Andrea Sebastiani, Giosuè Calabrese, Roberto Casanica.
“Al Comune di Rieti accadono cose che rasentano la follia, non solo amministrativa. Ne è prova e dimostrazione la recente determina a firma del Dirigente del Settore Finanziario con il quale lo stesso dirigente ha ritirato il parere di regolarità contabile apposto per permettere ad un ex dipendente del Comune di Rieti, in pensione dal mese di dicembre 2020, di incassare arretrati per circa 16 mila euro a titolo di indennità di posizione e risultato. Per rendere più chiari i fatti occorre ripercorrere brevemente la surreale vicenda che dimostra, ancora una volta, la gestione maldestra delle politiche del personale che ha caratterizzato questa Amministrazione fin dal suo insediamento. Il dipendente di cui trattasi, che fonti di Palazzo danno in odore di candidatura alle prossime amministrative in una lista a sostegno del candidato di centro destra e uno dei papabili assessori in caso di vittoria, dopo il pensionamento diventa destinatario di un incarico di collaborazione volontaria e gratuita della durata di un anno. “Per garantire – così si legge nella delibera di giunta del dicembre 2020 – il trasferimento delle conoscenze e delle competenze acquisite nel corso della vita lavorativa dal dipendente stesso e assicurare migliore funzionalità al settore” presso il quale anni addietro gli era stata attribuita la posizione organizzativa. Stabilendo anche che, durante l’incarico, egli avrebbe dovuto attenersi al codice di comportamento nazionale e al codice di comportamento specifico del Comune di Rieti. Parrebbe, invece, da voci di corridoio e non solo, che il collaboratore volontario continui ad utilizzare auto comunali e ad intrattenere rapporti con ditte e forniture, non si sa bene a quale titolo e con quale autorizzazione” scrivono i consiglieri.
“A gennaio 2021 la Giunta, su proposta dell’Assessore al Personale e della Segreteria Generale, provvede a ‘rettificare la formula matematica per il calcolo delle posizioni organizzative’ consentendo agli uffici di procedere al ricalcolo anche delle indennità dovute al dipendente in questione, con retroattività dal 1 novembre 2017 e fino alla data del pensionamento – continuano – Per potersi provvedere al pagamento dei circa 16 mila euro, il Dirigente del Settore Finanziario, dapprima attesta la regolarità contabile dell’operazione indicando anche il capitolo di bilancio dove detta somma avrebbe dovuto trovare adeguata copertura e poi, a pagamento avvenuto il 27 del mese di ottobre, in concomitanza con gli stipendi dei dipendenti comunali, procede il giorno dopo (il 28) al ritiro del parere da egli stesso espresso solo pochi giorni prima. Motivando tale decisione con il paventato rischio ‘tanto dell’eventuale danno erariale che potrebbe porsi in capo al Comune di Rieti quanto nella necessità di evitare che altre figure professionali in futuro possano richiedere lo stesso trattamento retributivo riconosciuto al beneficiario esponendo il Comune a ulteriori esborsi di dubbia legittimità‘. Come a dire, vi è il serio rischio di creare un pericoloso precedente a danno delle casse comunali”.
“Ora giova pretendere delle risposte ad alcune domande che appaiono quanto mai opportune: quanti sono stati i beneficiari del contenuto della delibera di ricalcolo delle posizioni organizzative? Solo l’ex dipendente, ora volontario, o anche altri? In caso affermativo, chi sono gli altri destinatari del “trattamento di favore” e quanto è stato loro liquidato? E’ possibile ricalcolare a posteriori indennità che, per la loro stessa natura e finalità, sono stabilite prima del conferimento della posizione organizzativa per “risarcire” il dipendente dall’assunzione di rischi amministrativi assunti alla stregua di un dirigente? E, ancora, il pagamento già effettuato degli arretrati consente, ora, all’Amministrazione di poter rientrare in possesso delle somme già erogate e riscosse dall’ex dipendente? A queste domande auspichiamo si diano delle risposte immediate e soddisfacenti poiché, diversamente, non ci rimane che collazionare gli atti e sottoporli all’esame di organismi tutori” concludono i consiglieri.
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