Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di CittadinanzAttiva sulle condizioni in cui versano gli argini del fiume Velino. “In seguito a numerose segnalazioni di cittadini e a una nostra personale ricognizione, siamo a segnalare le condizioni della vegetazione sugli argini del Fiume Velino almeno per quanto riguarda il tratto che va dalla centrale del latte verso la piana. In questo tratto ma anche oltre lo stesso, ci sono numerosi alberi molto alti che ad una osservazione da semplici cittadini possono costituire un reale pericolo per l’incolumità fisica dei cittadini stessi, visto che uno è crollato con tutte le radici sul fiume e che qualche tempo fa uno è crollato sul ponte intestato al Maestro Andrea Milardi, danneggiandolo proprio in corrispondenza della pista ciclabile e pedonale molto frequentata da cittadini di ogni età, crediamo che solo per fortuna non ci siano stati feriti o morti. Passeggiando sulle rive del velino si nota anche mota sporcizia abbandonata e una vegetazione di rovi e cespugli che impedisce di godere lo spettacolo delle limpida acque del fiume oltre a costituire un rischio per eventuali forti precipitazioni di pioggia, con il letto dei corsi d’acqua e le loro sponde ingombri da vegetazione e anche rifiuti ingombranti”.
“Non ci dimentichiamo – aggiungono – i danni provocati dalla esondazione del fiume Turano lo scorso anno, con l’allagamento di gran parte della piana reatina che ha provocato, evacuazioni forzate dalle abitazioni allagate e ingenti danni all’agricoltura. Visto lo stato di abbandono e degrado delle rive del fiume e del fiume stesso chiediamo: che vengano individuati e sanzionati i responsabili di tale situazione pericolosa ed indecorosa. Che venga imposto a chi di competenza l’immediata messa in sicurezza del fiume Velino, dei fiumi e corsi d’acqua dell’intera piana reatina e loro affluenti. Che vengano accertate le responsabilità e addebitati agli eventuali responsabili dei precedenti danni ambientali da scarsa o mancata manutenzione, i costi per l’indennizzo degli stessi in quanto la mancata prevenzione e la mancata esecuzione dei compiti propri dei funzionari addetti, provoca ingenti danni erariali (danaro pubblico) che si presume si possano evitare se ognuno facesse in modo corretto il proprio lavoro”.
Foto: (archivio) RietiLife ©