“Il Comune di Rieti e la Provincia disertano l’audizione in Regione Lazio riguardante la proposta di legge sulle concessioni idroelettriche. Per sollecitare urgenza ed attenzione al tema a nulla sono serviti gli allagamenti ed i danni dello scorso inverno né l’aver ‘scoperto’ la mancata corresponsione di milioni di euro a Comuni e Provincia”. Lo scrive Nome Officina Politica.
“La proposta in discussione in Regione non prevede alcun tipo di ristoro per i territori coinvolti ed è gravemente carente dal punto di vista della tutela ambientale e della manutenzione dei corsi d’acqua. Ma il Comune di Rieti e la Provincia se ne disinteressano. Eppure 12 mesi orsono, sull’onda dell’emergenza, erano stati votati Ordini del giorno in cui il Sindaco e il Presidente della Provincia venivano investiti della tutela dei nostri territori. Sono cambiate le condizioni politiche al contorno? Non vorremmo che questa fosse l’ennesima occasione in cui i nostri interessi vengano svenduti e calpestati dai nostri stessi rappresentanti. NOME Officina Politica si è fatta promotrice di una azione di sensibilizzazione, raccolta in prima battuta con la audizione in Commissione Controllo e Garanzia accordata dal presidente Alessandro Mezzetti e svolta il 13 Ottobre LINK QUI L’impegno con cui si concluse la audizione fu di promuovere una Commissione congiunta con Urbanistica (presidente Matteo Carrozzoni) al fine di individuare insieme alla Provincia proposte di emendamento alla legge regionale. Apprendiamo, salvo smentita, che Carrozzoni non avrebbe intenzione di convocare alcuna commissione ad hoc. Ugualmente, nessun cenno proviene dalla Provincia (in particolare dal Presidente Calisse e dal delegato all’ambiente Ramacogi). Non ci risulta alcuna iniziativa per “tamponare” le criticità della legge in discussione. La assenza di Comune e Provincia alle audizioni in Regione è emblematica” dice Nome.
“Ad oggi tra le questioni più critiche richiamiamo: La mancanza di qualsiasi forma di beneficio economico per le Province, con il canone di concessione interamente incamerato dalla Regione; La mancata previsione di forme di ristoro ambientale e faunistico, già previste per legge; Le carenze del processo di verifica delle attività di manutenzione eseguite su infrastrutture e corsi d’acqua, e la loro valorizzazione nel processo di cessione delle infrastrutture dal vecchio concessionario alla Regione; La mancata previsione delle modalità di gestione delle risorse per investimenti che potranno provenire dal PNRR per l’efficientamento degli impianti, rispetto agli obblighi di investimento posti direttamente in capo al nuovo Concessionario” elenca Nome.
“Auspichiamo una presa di coscienza unanime da parte della politica del territorio. I rappresentanti in Regione Refrigeri e Pirozzi (quest’ultimo, l’unico ad oggi ad aver prestato iniziative riscontrabili in merito) potrebbero farsi ulteriormente portavoce di istanze sacrosante, partendo ad esempio dalle audizioni in Regione dei Gruppi Ricerca Ecologica, dalle indicazioni di NOME contenute nel Dossier Idroelettrico (trasmesso ufficialmente a Giunta, Consiglio Comunale, Presidente di Provincia) e dalle audizioni di altri esperti in materia ad Aprile 2021 in Commissione Urbanistica, che richiamiamo QUI La legge è in fase di imminente passaggio in aula per l’approvazione. Il tempo a disposizione è quasi scaduto” concludono da Nome Officina Politica.
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