(r.l.) Sono passati tre anni da quella domenica 28 ottobre 2018, quando tre giovani reatini persero la vita in un incidente sulla Salaria per Roma al km 60. Mirko Magi, 19 anni, Luca Renzi, 47 anni e Francesco Ventrone, 26 anni, a bordo della loro auto, andavano a Fiano Romano per lavorare in un supermercato fuori Rieti. Per Mirko era addirittura il primo giorno di lavoro. Iniziava quando tutti riposano, di domenica.
Ma al km 60 della Salaria, in direzione Roma, tra Ornaro e Poggio San Lorenzo, si è interrotto il loro viaggio. Intorno alle 16:45 le prime notizie di uno scontro nel quale sarebbero state coinvolte due automobili. Un frontale, risultato fatale. Dopo nemmeno un’ora la conferma ed un bilancio pesantissimo: quattro persone sono morte, altre due sono in gravi condizioni. La zona dello schianto è quella tristemente nota per una serie, lunghissima e sempre in aggiornamento, di incidenti. Torricella, Ornaro e Rocca Sinibalda ancora oggi piangono i loro ragazzi. Il dramma fu anche ad Acquasanta Terme, nell’ascolano: tra le vittime una 71enne di origine venezuelana, Micaela Angel.
Le salme di Mirko, Francesco e Luca tornarono alle famiglie per i funerali che avverranno il venerdì successivo, il 2 novembre, proprio nel giorno della commemorazione dei defunti. Una bara bianca, trasportata in spalla dal fratello e dagli amici, a Rocca Sinibalda, il volto sorridente e la felpa della Roma per ricordare Francesco Ventrone. L’addio a “Bobo” fu celebrato dal vescovo Domenico Pompili che, dal pulpito della chiesa Santi Agapito e Giustino, a Rocca Sinibalda, tuonò: “La via Salaria è la via del sale, della vita. Non diventi ancora la l’orrendo scenario di vite spezzate, di vite rubate all’affetto tutti”.
“La Salaria deve essere sicura, affinché altri non vivano ciò che noi abbiamo sentito sulla nostra pelle. Il rimpianto di non aver detto a Francesco, per l’ultima volta, Ti voglio bene” disse il fratello di Francesco Ventrone, Antonio il quale con la famiglia si batte per una Salaria più sicura.
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