“Una robusta cura del ferro deve necessariamente tener conto di un progetto di ampio respiro, che si interroghi sul futuro della città, che preveda il coinvolgimento di Rfi nella realizzazione di una nuova stazione ferroviaria verso sud: una stazione propedeutica e strategica sia per il tracciato verso Roma sia per l’altro verso l’Adriatico. Stiamo parlando di uno scenario completamente nuovo, che si apre grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza e che offre alla nostra città l’opportunità di diventare uno snodo centrale”. Lo dice Alberto Paolucci, segretario della Uil di Rieti e della Sabina romana.
“In un contesto così ampio di ripartenza dopo la pandemia – dice l’esponente sindacale – appare di gran lunga superata la posizione dell’amministrazione comunale concentrata esclusivamente sul sottopasso di viale Maraini, senza nemmeno provare a immaginare le potenzialità e le ricadute di nuova stazione concepita come luogo della mobilità integrata e sostenibile. Eppure basterebbe alzare lo sguardo un po’ più in là, provando a immaginare Rieti nei prossimi decenni. Per far questo basterebbe innanzitutto partire con l’approvazione di una variante al piano regolatore, che preveda lo spostamento della stazione ferroviaria verso sud. Il tutto potrebbe avvenire con una semplice delibera a costo zero. Invece ad oggi la maggioranza mostra una visione miope rischiando di perdere l’ennesimo treno per ragionare senza steccati sulla necessità di dotare Rieti di infrastrutture moderne e funzionali, che sono poi il primo passo per attrarre investimenti e quindi per creare lavoro”.
“Perseverare nella realizzazione del sottopasso in viale Maraini – conclude l’esponente sindacale – oppure considerare capricciosi chi si oppone, o peggio ancora distogliere l’attenzione volendo far credere che questo sia un problema secondario che non merita un dibattito, significa non conoscere i problemi di Rieti, significa non viverli quotidianamente. Soltanto questa superficialità può portare al grossolano errore di considerarli slegati e classificabili per importanza. Sotto questo aspetto un plauso va a Ettore Saletti che senza girarci troppo intorno ha recentemente giudicato il sottopasso non funzionale e senza senso dal punto di vista urbanistico. Immaginare il futuro, significa immaginare una nuova stazione che eliminerebbe in un colpo solo il tema dei passaggi a livello, eviterebbe la realizzazione del sottopasso e terrebbe anche conto anche del futuro sviluppo urbano su Porrara e le ex aree industriali. E su questo tema che la politica deve fornire risposte ai cittadini e alle cittadine”.
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