(da comunicato dei Carabinieri) Nella serata di ieri, a Cittaducale, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Cittaducale hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria tre giovani italiani per furto aggravato commesso all’interno dei magazzini della ditta di spedizioni per la quale lavoravano. I tre, amici tra loro, approfittando del proprio ruolo di addetti al deposito regolarmente assunti, intercettavano le spedizioni ritenute d’interesse, ne aprivano i colli e, con molta cura, sceglievano i pacchi che contenevano oggetti di valore, prediligendo attrezzatura sportiva, oggetti di lusso e gadget tecnologici.
La merce veniva poi caricata sulle loro auto private, diligentemente accostate all’ingresso dei magazzini, negli orari in cui non c’era il solito via vai dei trasportatori e spesso nel fine settimana o nei giorni prefestivi. Gli scatoloni degli imballaggi venivano fatti sparire insieme alla merce ma, forse per la troppa sicurezza o per una fatale disattenzione, nell’ultimo furto li avevano lasciati vuoti, insieme alle relative bolle di accompagnamento, all’interno dei bagni femminili dell’azienda.
Dopo la segnalazione fatta all’Arma locale da parte dell’impresa di corriere espresso, relativa alle sparizioni di alcuni colli avvenute nel corso degli ultimi due mesi, di cui l’ultima una settimana fa, l’attività dei Carabinieri di Cittaducale si è da subito concentrata sull’analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza presenti nel sito di stoccaggio dei pacchi e che i malviventi ritenevano non funzionanti. Una mirata indagine e le perquisizioni presso le abitazioni dei sospettati, hanno consentito di ritrovare una enorme quantità di refurtiva, ancora imballata e pronta per essere rivenduta, per un valore complessivo di circa 50.000 euro. Tra i prodotti rinvenuti dall’Arma, destinati ma mai arrivati agli sfortunati acquirenti dei più noti siti di commercio on-line, vi erano smartwatch, batterie per auto, abbigliamento e attrezzatura tecnica da arrampicata e trekking, capi d’abbigliamento firmati, piccoli elettrodomestici, scarpe sportive, attrezzatura da lavoro, droni e persino una stazione metereologica. Lo “stoccaggio” della refurtiva avveniva presso le abitazioni di tutti e tre gli indagati, anche se quella dello scapolo era preferita perché meglio si prestava allo scopo essendo lui l’unico a vivere da solo. La merce trafugata, presumibilmente destinata all’alimentazione di un fiorente secondario commercio on-line, è stata consegnata al responsabile della ditta di spedizione per la successiva restituzione ai mittenti, mentre i tre dipendenti, tutti giovanissimi e incensurati, residenti nella provincia di Rieti, sono stati immediatamente sospesi dal lavoro e dovranno ora rispondere, avanti alla Procura della Repubblica di Rieti, di furto aggravato continuato in concorso.
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