Lo studio di Unindustria “Appalti per MPMI 4.0”, realizzato con l’Università di Tor Vergata e Promo P.A. Fondazione, nasce dall’esigenza di rafforzare la presenza delle PMI regionali negli appalti pubblici del nostro territorio. I dati presentati oggi al Tempio di Adriano alla Camera di Commercio di Roma, sono allarmanti, specialmente per le piccole imprese, tessuto caratterizzante il Lazio. Le pmi si aggiudicano meno del 20% delle gare sopra il milione di euro, rischiando di rimanere tagliate fuori dal Piano nazionale di ripresa e resilienza perché non abbastanza competitive.
“Attualmente – commenta il Presidente del Comitato Piccola Industria di Unindustria Fausto Bianchi – la quota di aggiudicazione delle gare con un valore compreso tra 1 e 5 milioni da parte delle micro-piccole imprese fino a 19 addetti supera di poco il 14 per cento. Al contrario, per le gare più piccole sotto i 40mila euro, l’asticella sale oltre l’83 per cento. Inoltre, secondo l’analisi le micro-piccole imprese nel Lazio riducono la propria competitività con l’aumentare della fascia di importo. Nel caso delle gare pubbliche tra 150mila e 500mila euro, per esempio, la loro quota di aggiudicazione è pari al 57,2 per cento, mentre per le gare tra 500mila e 1 milione di euro scende al 40,9 per cento. Le medio-piccole imprese, ovvero le aziende tra 20 e 49 addetti con un fatturato compreso tra i 2,5 e i 7,5 milioni di euro, si aggiudicano invece il 20,8 per cento delle gare tra 1 e 5 milioni di euro”.
“Secondo i dati della Commissione Europea – spiega il Presidente di Unindustria Angelo Camilli – negli appalti sopra soglia, le MPMI italiane sono seconde solo alla Spagna e al Belgio per gap di competitività tra il valore generato per l’economia nel suo complesso e la capacità di aggiudicarsi appalti pubblici (-35,8%), posizionandosi in coda alle classifiche UE. Emerge la necessità di una strategia a favore delle piccole imprese”.
Emerge dallo studio l’idea di promuovere, come in Sardegna, azioni di sviluppo delle capacità delle PMI, incentivare la collaborazione tra imprese e i partenariati per la partecipazione alle gare; digitalizzare l’intero ciclo dell’appalto; ridurre i tempi di pagamento della PA.
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