(di Christian Diociaiuti) Dovevano essere 200, come preannunciato alla Questura nella nota che segnalava la manifestazione “No Green Pass” di oggi a Rieti, ideata a sostegno della manifestazione che va avanti da giorni a Trieste. Ma alla fine non erano neanche la metà i manifestanti, questo pomeriggio, in piazza Vittorio Emanuele, dove il gruppo WhatsApp di circa 130 iscritti “Trieste chiama Rieti” ha organizzato un presidio con orario 16-22. Dalle 16 circa, i numeri in piazza Vittorio Emanuele II era questi, tra gilet gialli, cartelloni e striscioni “Trieste chiama Rieti”, “No Green Pass”, “La gente come noi non molla mai” e “La Tirannia della maggioranza”.
Partecipazione ridotta per la protesta reatina, che è passata da qualche minuto di silenzio per porre l’attenzione sul tema del lavoro e ribadire “No Green Pass” e il sostegno alla manifestazione di Trieste al grido di “libertà“, ai girotondi fino alla meditazione e all’om, “La preghiera universale”. Un evento in linea con altri in giro per la Penisola e con quello – estremamente controverso – nel triestino. In piazza presenti le forze dell’ordine, che hanno monitorato la situazione, assolutamente pacifica e in cui non si sono notati simboli politici.
L’organizzazione dell’evento infatti è maturata su un gruppo WhatsApp con 130 iscritti, preannunciando però la presenza di 200 persone sotto il Comune: così si leggeva nell’informativa inviata in Questura, in cui si rassicurava sul rispetto delle norme anti-covid e sulla presenza di striscioni e cartelloni. A conti fatti, i partecipanti erano meno della metà. Tanti i curiosi che non prendendo parte all’evento, sono stato attratti dalle arringhe, dai cartelloni e dai cori. Diverse le reazioni dei passanti alla protesta.
Altre manifestazioni per la città erano corse sui social in questi mesi di pandemia, ma dopo l’iniziale grande entusiasmo sui social, le piazze erano rimaste deserte per dire no a mascherine, vaccini e dittatura sanitaria. Qui la risposta, va detto, c’è stata
“Tra di noi ci sono bambini, famiglie, ma anche i sono bambini, esponenti delle forze dell’ordine, medici, vaccinati, possessori di Green Pass: tutti qui per difendere la libertà dettata dalla Costituzione” dicono i manifestanti, che hanno ribadito la loro contrarietà alle obbligatorietà. “Il Green Pass è un illogico sanitario”.
Foto: Riccardo FABI ©