“Appare a tratti surreale la discussione, con tanto di protocolli ed immancabili comitati a favore e contro, alla quale stiamo assistendo in questi giorni in città” lo scrive in una nota la Cgil Rieti.
“Chiariamo subito che siamo perfettamente consapevoli di quanto siano problematici e francamente anacronistici i passaggi a livello all’interno delle città, come lo siamo del fatto che questa situazione si è stratificata negli anni su scelte urbanistiche che oggi impongono di adeguare gli interventi a ciò che si può piuttosto che a ciò che si vorrebbe. Di contro finora ci troviamo di fronte ad un protocollo che obbliga a termini di legge RFI a studiare un piano per il superamento dei passaggi a livello e sempre a termini di legge detto piano deve trovare, le eventuali risorse finanziarie dalla Regione e dagli enti locali per essere attuato. Saremmo più interessati – proseguono dal sindacato – che questa agitazione e quindi tutte queste energie siano indirizzate verso quelle che riteniamo essere le urgenze cui prestare vera attenzione. È urgente dare prospettiva di sviluppo a questo territorio, è urgente costruire un sistema di investimenti programmati ed organici, che perseguano obbiettivi comuni evitando di far disperdere in mille inutili rivoli i possibili finanziamenti provenienti dal PNRR e destinati in parte al rilancio economico delle aree interne; dal Fondo Complementare Aree Sisma e dai fondi del Contratto Istituzionale di sviluppo; inoltre si aggiungono quelli sulla ricostruzione e quelli sul Terminillo, che attendono di avere una regia comune per impedire la vanificazione degli sforzi di chi si è impegnato, nessuno escluso, affinché quelle opportunità arrivassero”.
“Ma in città tiene banco un sottopasso da sostituire con una stazione, mentre non si sente più parlare dei cantieri sulla salaria, come se l’obbiettivo fosse stato raggiunto ed adesso ci si dovesse concentrare sulle opere di ‘contorno’, essendo già la superstrada digitale che collega Roma ad Ascoli cosa fatta. Non è così, quei cantieri che darebbero veramente attuazione ad un cambio di passo del territorio non ci sono, unica opera che si appresta a partire è probabilmente la meno utile per il territorio anche se indispensabile per la Nazione, vale a dire il raddoppio del Peschiera, che porterà sicuramente un beneficio economico a tutto il territorio, ma che da sola non basterà ad imprimere una svolta decisiva verso una prospettiva di sviluppo strutturale della provincia, in particolare modo quella maggiormente svantaggiata delle valli reatine. Chiediamo alle forze politiche del territorio di aprire su questo tema una vera discussione che imprima una velocizzazione necessaria delle opere viarie urgenti e realizzabili come, per portare un altro esempio, il completamento della Rieti Torano in attesa che si apra una ‘sbarra’ burocratica che sembra inceppata” concludono.