È stato inaugurato ed avviato oggi il cantiere del complesso Don Minozzi di Amatrice, di proprietà dell’Opera Nazionale per il Mezzogiorno ’Italia, che era stato completamente distrutto dal terremoto del 24 agosto del 2016. «Quella del Don Minozzi è una ricostruzione simbolica, non soltanto perché rappresenta la più grande opera privata finanziata dalla ricostruzione con 43,8 milioni di euro – ha dichiarato Giovanni Legnini, Commissario straordinario alla Ricostruzione Post Sisma 2016, presente oggi all’inaugurazione insieme al Vescovo di Rieti Domenico Pompili, al nuovo sindaco di Amatrice Giorgio Cortellesi e all’assessore della Regione Lazio Alessio D’Amato -. Si tratta di un progetto, elaborato da un importante gruppo di professionisti guidato dal Prof. Stefano Boeri, che si caratterizza per la sua forte valenza di sostenibilità, in quanto prevede il virtuoso riuso di tutte le macerie rivenienti dalle demolizioni per la costruzione dei nuovi fabbricati che sorgeranno in quest’area. Il suo avvio è, inoltre, frutto delle semplificazioni procedimentali d urbanistiche e dei criteri di calcolo del contributo che sono state introdotte lo scorso anno e che hanno consentito decisioni amministrative rapide, in poche settimane dopo la presentazione del progetto». Ha aggiunto il Commissario Legnini: «Le destinazioni delle nuove strutture che verranno realizzate nell’area del Don Minozzi sono inoltre espressive dei quattro pilastri su cui si fonda la ricostruzione del Centro Italia dopo il sisma del 2016. Qui sorgerà la Corte Civica, che è il luogo di incontro della comunità che tornerà a vivere. Ci sarà una Corte dell’Accoglienza, che simboleggia la solidarietà ma anche la grande speranza che questa città ripone nella ripresa del turismo. Ci sarà la Corte del Silenzio, cioè il luogo della spiritualità, e a Corte del Lavoro delle arti e i mestieri, e quindi della formazione del lavoro, così importanti per la nascita di questi territori nel rispetto delle loro vocazioni. Lo Stato – ha concluso Legnini -, mantiene i suoi impegni verso questi territori e la ricostruzione del Don Minozzi, così importante per la vita di Amatrice e di un territorio molto più vasto, ne è un esempio».
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