Protezione Civile e Coldiretti insieme per una collaborazione sinergica che ha l’obiettivo di mettere in atto azioni concrete per combattere il cambiamento climatico, prevenire e ge?stire gli eventi calamitosi, migliorando la resilienza dei territori.
E’ su questo tema che si svolgerà il dibattito “Protezione Civile e Agricoltura: sinergie in movimento”, in programma domani, venerdì 15 ottobre, alle ore 10 nell’Auditorio “Della Laga” ad Amatrice, che si inserisce nell’ambito della “Settimana Nazionale della Protezione Civile” in corrispondenza della Giornata internazionale per la riduzione del rischio dei disastri naturali, che si celebra ogni anno il 13 ottobre.
Un viaggio tra le storie delle imprese che sono state costrette a riconvertirsi dopo il sisma del 2016 per sopravvivere, resistere e restare nella loro terra, come l’azienda agricola Gabriele Piciacchia ad Accumoli, dove proseguirà la visita dopo il convegno. Una realtà da raccontare in rappresentanza di molte altre, che hanno avuto la stessa forza di non abbandonare questo territorio.
“Oggi rinforziamo la collaborazione con Coldiretti e lo facciamo in un luogo importante: nel cuore del cratere del sisma del 2016 – ha detto il Capo Dipartimento, Fabrizio Curcio – Quel terremoto ha strappato vite, ricordi e lasciato ferite importanti. Il mondo dell’agricoltura è stato particolarmente colpito da quell’evento e tanto è stato il lavoro fatto, in quell’occasione, insieme a Coldiretti. Ma oggi celebriamo anche la rinascita e la resilienza di tante aziende agricole di questo territorio. Con Coldiretti vogliamo proseguire su questa strada, lavorando prima delle emergenze, per avere territori e cittadini più pronti a fronteggiarle e amministrazioni in grado di conoscere le esigenze dei settori produttivi del Paese per rendere più rapido il ritorno alla normalità dopo eventi calamitosi”.
Un percorso avviato da tempo e siglato da un protocollo d’intesa firmato lo scorso luglio, quello tra la Protezione Civile e la Coldiretti, volto a trovare strumenti necessari per prevenire e gestire le emergenze, attraverso il coinvolgimento attivo degli agricoltori con buone pratiche agricole e lo sviluppo di misure di autoprotezione. Tra gli obiettivi, quello di dare delle risposte concrete alle imprese e al mondo rurale, sia in campo economico che sociale. Una collaborazione nata già durante il terremoto di Amatrice ed è proprio questa la sede scelta per un convegno che vedrà la partecipazione delle istituzioni, dei sindaci dell’area e dei giovani agricoltori di Coldiretti, che insieme ai volontari della protezione civile, racconteranno la loro testimonianza di solidarietà e impegno sul territorio.
“L’obiettivo è quello di migliorare la resilienza dei territori – spiega il Vice Presidente Nazionale di Coldiretti, David Granieri – e fornire gli strumenti necessari a prevenire e ridurre i rischi causati dai disastri naturali, ma anche a sensibilizzare sulla salvaguardia ambientale. I nostri agricoltori stanno danno e possono continuare a dare un contributo fondamentale per la difesa dei territori, con la gestione e la cura delle nostre terre, preservandole dai rischi idrogeologici, dai roghi e ancora dalle frane, attraverso la manutenzione, la pulizia la segnalazione di situazioni di pericolo o incendi”.
Un momento di confronto al quale prenderanno parte i sindaci di Amatrice e Accumoli, Giorgio Cortellesi e Franca D’Angeli, insieme al Presidente della Provincia di Rieti, Mariano Calisse e al Prefetto, Gennaro Capo. Presente in apertura dei lavori anche l’assessore regionale alle Politiche per la ricostruzione, Claudio Di Berardino. Si proseguirà con le testimonianze di chi ha vissuto i terribili momenti del terremoto e la fase successiva con i giovani agricoltori e i volontari della protezione civile insieme a Marco Guardabassi, che coordina le attività del Dipartimento della Protezione Civile.
Storie di resilienza, di prevenzione e di buone pratiche in agricoltura verranno affrontate dal Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio e dal Vice Presidente Nazionale di Coldiretti, David Granieri, che guida anche la federazione del Lazio. Con loro ci sarà il Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Filippo Gallinella, con un intervento del Monsignor Domenico Pompili, Vescovo della Diocesi di Rieti.
Le conclusioni del dibattito che verrà moderato dalla giornalista de Il Messaggero, Raffaella Di Claudio, saranno affidate al Senatore Francesco Battistoni, Sottosegretario di Stato delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
Coldiretti Giovani Impresa sarà protagonista con i “Prodotti della rinascita”, provenienti da tutta Italia ed esposti ad Amatrice. Prodotti genuini e a chilometro zero che raccontano le tradizioni culturali e culinarie dei nostri territori e hanno rischiato di scomparire proprio a causa delle calamità naturali e delle conseguenze dei cambiamenti climatici.
Storie di resilienza di chi ha continuato a combattere per mantenere la propria azienda, come Pietropaolo Martinelli, che nel terremoto del 2017 in Abruzzo ha perso 156 agnelli e 256 pecore destinate alla produzione di latte, uccise dal crollo della stalla. Non si è arreso e grazie anche alla solidarietà dalla comunità di Farindola, dove si trova la sua attività, è riuscito a ricomprare alcuni capi e a riprendere la produzione, salvando la sua azienda e il pecorino di Farindola, che verrà esposto domani tra i prodotti della rinascita. La sua è una delle tante storie che si aggiunge a quelle di molti altri giovani che saranno presenti, come Emanuele Morselli con l’Aceto di Modena. La sua azienda con vivaio e l’acetaia aveva subito pesanti danni a causa del sisma in Emilia del 2012, ma è riuscita a risollevarsi con la consegna a domicilio delle piante. Dalla Puglia la testimonianza di Antonio Pascali e della sua azienda olivicola di Vernole, in provincia di Lecce, in piena area infetta dal contagio della Xylella. Non si è arreso ha espiantato le piante di ulivo danneggiate e ripiantato quelle giovani, ricreando una linea di oli extravergine di eccellente qualità. E’ di Amatrice Fabio Fantusi, che a causa del sisma del 2016 ha dovuto reinventare la sua azienda e riconvertire le terre. Ha lasciato il suo allevamento di bovini da carne e aperto una macelleria aziendale con un laboratorio di trasformazione delle carni bovine e suine. E ancora Eugenio Rendina, produttore di farina e birra, che aveva iniziato coltivando cereali ad Accumoli. Nel suo progetto c’era anche quello di realizzare un birrificio, che a causa del terremoto è stato costretto a delocalizzare insieme alle trasformazioni di tanti altri prodotti.
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