“Quando l’Arci di Rieti propose la candidatura della città ad ospitare la quinta edizione del Lazio Pride la risposta della cittadinanza fu entusiasta. All’incontro di presentazione nella sede di Piazza Cavour parteciparono tante associazioni e tanti cittadini e tante cittadine, giovani per la maggior parte. La politica ebbe reazioni scomposte. Ma questo non ci ha impedito di realizzare, l’11 settembre, una manifestazione storica per la città di Rieti”: lo dice Alessandra Foschini di Arci Rieti.
“L’intento che abbiamo messo nella costruzione del festival “Convergenze e diffrazioni” e nella realizzazione della manifestazione non era certo quello di far cambiare idea a una certa parte politica. Il nostro obiettivo era quello di dare un punto di riferimento alla comunità LGBT+ di Rieti. Riteniamo che l’obiettivo sia stato pienamente raggiunto. I giovani e le giovani presenti in piazza sabato scorso hanno dimostrato che era possibile un pride a Rieti. Senza paura. E senza patrocinio del Sindaco e della Provincia. Il nostro ringraziamento va, non solamente a chi ci ha aiutato e sostenuto ad organizzare, ma soprattutto a chi, con la sua presenza, ha lanciato il messaggio più importante: esistiamo. Ringraziamo in particolar modo i sindaci presenti con la fascia tricolore, la Regione Lazio, la Prefettura, la Questura, la CGIL, le associazioni che ci hanno sostenuto nell’organizzazione (Controvento, Rete Studenti Medi, la UISP Nazionale e Regionale, Krisalidea, l’AEPCIS, Movimento Civico Rieti Città Futura, Balia dal Collare, Arci Nazionale), le attività commerciali del territorio (Le Tre Porte e Vino al Vino) e i numerosi volontari e volontarie. E adesso guardiamo al futuro con Arcigay Roma, Lazio Pride e Arcigay Rieti, compagni di avventura. Perché il Pride ha rappresentato solamente l’inizio”: conclude Alessandra Foschini di Arci Rieti.
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