(di Martina Grillotti) Suonerà domani la prima campanella dell’anno per bambini e adolescenti reatini e di tutta la regione Lazio, per alcuni sarà la prima volta, per altri l’ultima campanella. Si torna a scuola insomma, in presenza e in sicurezza, dopo quasi due anni di difficoltà in didattica distanza. Migliaia di studenti sono pronti a tornare tra i banchi di scuola tra gli sguardi complici di amici e compagni.
Ma come funzionerà?
Certo ci saranno nuove regole, sia per studenti che per docenti e tutto il personale scolastico. Resta l’obbligo della mascherina per tutti coloro che abbiano al di sopra dei sei anni di età e gli adulti, genitori compresi, devono avere il Green Pass per entrare negli edifici scolastici di ogni ordine e grado.
L’ingresso a scuola, per gli studenti e le studentesse delle superiori sarà scaglionato, in modo da evitare assembramenti. Gli studenti non devono esibire il Green Pass all’ingresso, che è invece obbligatorio per il personale scolastico, i docenti, il personale esterno (pulizie, mense, manutenzione) e per i genitori che dovranno fare l’inserimento dei più piccoli. Chi viola la norma rischia una multa fino a 1.000 euro.
Ma ci sono anche altre regole, come quella che riguarda il ricambio d’aria: quando le condizioni meteorologiche non consentono di tenere le finestre sempre aperte, bisogna garantire almeno 5-10 minuti di ricambio ogni ora e al contempo mantenere la porta della classe aperta. Cambia pure la ricreazione che secondo le norme andrebbe fatta, se possibile, all’aperto: qualora questo non fosse possibile e si renda necessario rimanere al chiuso si raccomanda di evitare la classe così da permettere il ricambio d’aria. Nell’eventualità in cui gli spazi scolastici non siano abbastanza grandi da consentire una ricreazione al chiuso in sicurezza, ci sarà da prevedere due turni di 15 minuti ciascuno.
Durante le ore dedicate all’educazione fisica, il Ministero della Salute raccomanda che vengano eseguite le lezioni all’aperto con un distanziamento interpersonale di almeno un metro mentre al chiuso la distanza tra gli studenti dovrà essere di due metri.
Cosa fare se in classe c’è un positivo? Stando alle regole fissate dalla circolare del ministero della salute, se uno studente o un professore si dovesse positivizzare, bisognerà differenziare i “contatti stretti” da coloro giudicabili “a basso rischio“: i primi sono coloro che hanno avuto un contatto con il positivo faccia a faccia per più di 15 minuti ad una distanza inferiore ai 2 metri, questi dovranno essere isolati ma se hanno completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni dovranno rimanere in quarantena per 7 giorni e poi fare un tampone. Chi è vaccinato con entrambe le dosi da più di 14 giorni ed è stato giudicato a “basso rischio” non dovrà fare nessuna quarantena.
Foto: RietiLife ©