Fanno senza dubbio riflettere le dichiarazioni rilasciate dai Consiglieri del Comune di Rieti (Sebastiani, Calabrese e Casanica): “Poiché nonostante i nostri ripetuti appelli circa presunte illegittimità dei bandi di assunzione, rivolti agli organi competenti della in house Acqua Pubblica Sabina S.p.A. e l’invito a procedere con la massima cautela, l’azienda continua sistematicamente ad adottare provvedimenti per il reclutamento del personale attraverso selezioni prive dei criteri di imparzialità, pubblicità e trasparenza, in violazione alla disciplina inderogabile prevista dal D.lgs 175/2016, chiediamo l’intervento di Procura e ANAC per fare chiarezza”.
“Come evidenziato nei mesi scorsi – aggiungono i consiglieri – gli avvisi altro non sono che mere procedure interne, veri e propri escamotage, per “sistemare” gli interinali già operanti all’interno (assunti senza alcun vero criterio selettivo e di meritocrazia) della società pubblica o favorire l’ingresso di personale precedentemente individuato i cui nominativi sono risultati essere, il più delle volte, ben noti, in largo anticipo rispetto alla chiusura degli avvisi stessi ed oggetto delle profezie dei sottoscritti che, in svariate occasioni, hanno provveduto puntualmente al deposito nelle mani di un notaio. Nel frattempo si amplia in maniera sostanziosa l’organico di APS e con esso il numero di risorse apicali provenienti dalla Società Acqua Latina che, per sospette coincidenze, si ritrovano vincitori delle selezioni, in piena armonia con quanto già avvenuto dal management (proveniente anch’esso dalla società pontina), per quella che parrebbe esser divenuta una sorta di transumanza dai caldi lidi marini alle fredde pendici del Terminillo”.
“È palese – concludono i consiglieri – che le assunzioni da parte di Acqua Pubblica Sabina S.p.A. in spregio ai criteri di selezione pubblica, imparzialità e trasparenza (art. 35 del D.Lgs n. 165/21), siano gravate da nullità insanabili e come il voler continuare a trincerarsi dietro l’adozione di un Regolamento Interno non sposti di una virgola il problema, dato che la Legge è fonte di grado superiore rispetto ad ogni altro strumento. Giunti a questo punto e riscontrata con estremo stupore e rammarico la totale indifferenza e la colpevole inerzia alle nostre sollecitazione da parte del Presidente di APS, del Comitato per il Controllo Analogo, dei Sindaci già soci della “in house” nonché dei Sindacati tutti, nel pieno spirito del mandato assegnatoci dagli elettori per vigilare affinché l’amministrazione della cosa pubblica avvenga nel rispetto delle norme, non ci resta che presentare un esposto alla Procura della Repubblica, alla Procura della Corte dei Conti e all’ANAC affinché si faccia definitivamente chiarezza sul modus operandi del management di Acqua Pubblica Sabina”.
Sarà inoltre sottoposta all’attenzione degli organismi pubblici preposti la mancata adozione da parte di Acqua Pubblica Sabina dei benché minimi criteri di trasparenza amministrativa e diritto di accesso agli atti ravvisabili anche nella mancata pubblicazione degli esiti delle procedure assunzionali (iter selettivo, elenco candidature idonee, graduatorie finali, etc..) facilmente riscontrabili invece nei siti istituzionali di società pubbliche del tutto analoghe ad APS.
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