(r.l.) “Io non patrocino manifestazioni del genere. Io rispetto le persone per quello che sono e per quello che valgono, non per l’orientamento sessuale che hanno o per il colore della pelle, e sono tutte cose che ho dimostrato già, non ho bisogno di dimostrare niente”: sono le parole di Antonio Cicchetti al Corriere di Rieti, un no perentorio al patrocinio del Comune di Rieti al Lazio Pride di Sabato (che ha già incassato il sostegno di tante amministrazioni, reatine e non).
“Io sono contrario a questo tipo di manifestazioni. Il problema dell’orientamento sessuale non mi riguarda. Io guardo alle persone, mi interesso delle persone, non del loro orientamento sessuale. Però detesto le esibizioni, che siano di machismo o di altro tipo. Non ho capito poi perché questa gente va in cerca di sostegni: hanno la piazza, dicono quello che gli pare perché nessuno li censura, nessuno li perseguita, quale è il problema? Io ho amici di una vita che hanno un orientamento sessuale diverso dal mio, questo non li allontana da me né li avvicina di più, perché io bado alla persona, la mia campagna elettorale aveva lo slogan ‘prima le persone’. Il resto è esibizione. Io ricordo il gesto di disgusto di Piero Fassino durante una manifestazione durante la quale peraltro portava la fascia tricolore. Quel tipo di esibizioni non mi interessano, né tantomeno posso gratificarle. Io non patrocinio manifestazioni del genere – ha continuato Cicchetti al Corriere di Rieti – Giulio Cesare, da quello che sappiamo, era bisessuale, e ne conserviamo una memoria straordinaria, Thomas Mann aveva un orientamento omosessuale, Luchino Visconti altrettanto, il suo allievo Franco Zeffirelli, tutta gente che avrebbe detestato manifestazioni di questo genere. Mishima è uno degli idoli, dei patriarchi della destra radicale, aveva un orientamento sessuale differente dal mio, questa cosa non mi fa né caldo né freddo. Il problema è l’esibizione che abbiamo visto in giro per l’Italia. Mi auguro che questa manifestazione abbia una impostazione differente. E quindi meriti la volta prossima di essere patrocinata. Se siamo al carnevale fuori tempo non sono d’accordo”.
Il presidente della Provincia Mariano Calisse, anche lui chiamato in causa con la Provincia, per il patrocinio: “L’evento è autorizzato e si farà. Nulla in contrario a che si faccia l’evento, patrocinio significa condividere i contenuti dell’evento stesso, che dalla presentazione mi sembrano poco chiari. Nulla osta al patrocinio di tutto quello che riguarda la parte dei convegni, ma non so ancora che tipo di sfilata o manifestazione si farà, sto capendo, anche in relazione agli altri impegni, e poi vedremo”.
Alle parole rilasciate al quotidiano reatino, c’è stata la replica dell’organizzazione di Lazio Pride: “Diversi sono i patrocini, a partire da quelli della Regione Lazio e di diversi comuni del reatino, pervenuti alla manifestazione Rieti Lazio Pride, che si terrà a Rieti sabato 11 settembre alle ore 16 in piazza Mazzini. Grande assente, però, il patrocinio del Comune di Rieti, negato a mezzo stampa dal Sindaco. L’assenza del patrocinio – che ricordiamo simboleggia la città e non il colore politico – per noi significa scegliere di non rappresentare le persone LGBT+ (lesbiche, gay, bisex e trans) e non garantire pari dignità a tutte le cittadine e tutti i cittadini del capoluogo reatino, affermano i portavoce. Ma siamo certi che Rieti sia pronta ad ospitare la manifestazione e, insieme ad altre 20 città d’Italia nel 2021, ribadirà l’importanza dei Pride di provincia, dove oggi c’è più necessità di sostenere le persone LGBT+. Non esiste rispetto per le differenze senza patrocinio” hanno dichiarato, Domenico Di Cesare, Lucia Caponera, Tobias Cornia, Portavoce Lazio Pride.
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