(di Christian Diociaiuti) Alla fine i giocatori, terminato il ritiro di Cascia, non torneranno a Rieti come inizialmente programmato: il rompete le righe amarantoceleste sarà da oggi e una volta lasciato l’Hotel La Reggia, ci si rivede lunedì. È un Rieti che matura sempre più, si affiata e si conosce. La vecchia guardia lega con le nuove leve, molti sono giovani, in attesa del completamento della rosa che per il direttore Zavaglia non è lontanissimo. Un paio di innesti, soprattutto in difesa e a centrocampo, sono nel mirino della società, che ha oltre un mese prima di Coppa Italia (12 settembre) e campionato (19 settembre).
Fronte gironi (e calendario): l’impressione è che prima di una decina di giorni la Lnd non dirami la composizione dei raggruppamenti. Ci sono delle questioni aperte con le squadre da inserire, o meno, in organico, che vanno prima risolte. Samb, Casertana, Chievo tengono l’Italia della quarta serie in ballo. A spanne, forse, vedremo i gironi non prima del 23 agosto, salvo ribaltoni. Decisivi i pronunciamenti subito dopo Ferragosto, del Tar.
E mentre è stato stilato un pre-accordo col Gudini per l’impiego della struttura per gli allenamenti, il Rieti guarda fortemente allo Scopigno, tema centrale. Ci sono due notizie sul Centro d’Italia, una buona e una meno. Le notizie buone. C’è l’ok all’agibilità per circa 5.000 spettatori (lo stadio ne potrebbe contenere 10mila, ma si punterà a usare le sole due tribune) dalla commissione preposta, che include tutti gli enti interessati, dalla società alle forze dell’ordine fino al Comune. Riunitasi in videoconferenza, la commissione ha stilato un documento che deve essere solo formalizzato. Per la ripresa del campionato, però, va considerata la capienza imposta dalle norme anti covid, che vuole il 50% degli spettatori possibili rispetto alla capienza (allo Scopigno, dunque, in 2500 circa) e la necessità per questi ultimi di mostrare il Green Pass all’ingresso. Sarà poi il sistema di prevendita a disporre i presenti a scacchiera, distanziati di almeno 2-3 posti.
La notizia meno buona: il grande caldo, con picchi di 40 gradi in città, sta devastando il manto erboso, con ampie chiazze di verde letteralmente secco. La società ce l’ha messa tutta in questi giorni, ma combattere con le temperature non è facile. Così, di concerto con la ditta che si sta occupando del manto erboso, sono stati programmati degli interventi subito dopo Ferragosto. Buchi nel terreno e posa di sabbia nonché nuova semina. Una corsa contro il tempo per salvare il manto erboso e renderlo giocabile per l’avvio del campionato.
Foto: Riccardo FABI ©