“La Regione Lazio ha tenuto conto delle nostre richieste su due importanti battaglie che abbiamo portato avanti: quelle sul fotovoltaico e sul contenimento della fauna selvatica”. Così il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri, commenta l’approvazione del collegato alla legge di stabilità approvata dal consiglio regionale, che tra le numerose disposizioni prevede appunto quelle per contrastare i danni causati dai cinghiali e la moratoria sulla costruzione di nuovi impianti fotovoltaici.
“Abbiamo sempre sostenuto che il mondo agricolo dovesse essere coinvolto nel processo di contenimento della fauna selvatica – prosegue Granieri – soprattutto coloro i quali hanno già il permesso di caccia e sono formati per abbattere i cinghiali. Così come abbiamo sempre sostenuto che il sistema di selecontrollo fosse troppo macchinoso. Riteniamo, inoltre, fondamentale il potere sostitutivo della Regione nel caso in cui le aree parco non siano efficienti ed efficaci. Ora tutte queste proposte si sono trasformate in realtà”.
Nel collegato approvato dalla Regione Lazio, è stata prevista, infatti, anche una norma di salvaguardia in caso di inerzia degli Enti gestori delle aree protette, nel procedere all’attivazione dei piani di abbattimento selettivo, che autorizza la Regione ad esercitare i poteri sostitutivi, ai sensi della normativa vigente, anche su richiesta dei soggetti interessati. Tra i soggetti interessati sono compresi anche imprenditori agricoli, proprietari, affittuari o conduttori di fondi agricoli, siti all’interno delle aree protette, nei cui terreni si sono verificati danni causati da parte della fauna selvatica.
Sono previste importanti novità nel collegato alla legge di stabilità regionale anche riguardo alle energie rinnovabili. Coldiretti Lazio, proprio nelle scorse settimane, ha lanciato una petizione contro l’installazione del fotovoltaico a terra, che è partita da Viterbo.
“Sono stati recentemente approvati in consiglio regionale – aggiunge Granieri – due importanti emendamenti sui pannelli solari, uno a firma del consigliere Buschini, che ne vieta l’installazione a terra nelle aree di pregio, il secondo presentato dall’assessore alla Transizione Ecologica, Roberta Lombardi, che sospende fino al 30 giugno 2022, le richieste di autorizzazione, che nel Lazio sono già 150. Un plauso al lavoro che hanno svolto, mostrando particolare attenzione a tematiche che stanno a cuore a Coldiretti”.
Un impegno corale che ha coinvolto anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Enrica Onorati, nell’ambito delle nuove disposizione approvate nel collegato in materia di contenimento della fauna selvatica nelle aree agricole e in quelle protette.
E dunque previsto il coinvolgimento degli imprenditori agricoli, da parte delle autorità competenti nei piani di abbattimento, nelle operazioni di contenimento dei danni della specie cinghiale, a condizione che siano muniti di licenza venatoria, sia nelle aree agricole che nelle aree protette, così come disciplinato dalla recente norma approvata dalla Regione Lazio. E’ previsto, infatti, che in relazione alle recenti sentenze della Corte Costituzionale, ulteriori soggetti possono essere coinvolti in tali attività in qualità di coadiuvanti, qualora abbiano seguito idonei corsi ISPRA, circa l’ecologia e la gestione delle popolazioni animali selvatiche, sotto il coordinamento delle guardie provinciali e di quelle della città metropolitana.
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