“Erg si è dimostrata inaffidabile e al momento di definire i profili risarcitori per i danni causati dall’allagamento della Piana reatina, preferisce vendere, di fatto privatizzando gli utili e socializzando le perdite”. Così il presidente di Coldiretti Rieti, Alan Risolo, commenta la notizia dell’accordo tra Erg ed Enel, che ha acquistato per un miliardo di euro, il sistema integrato di produzione di energia idroelettrica tra cui le dighe del Salto e del Turano. Coldiretti Rieti per prima aveva chiesto e ottenuto un incontro con i vertici della società Erg lo scorso febbraio, per affrontare le problematiche relative all’allagamento della Piana reatina. Ingenti i danni subiti dalle aziende agricole del territorio, che secondo una stima della federazione provinciale, sarebbero di oltre un milione e mezzo di euro, con più di 600 gli ettari di terreno agricolo interessati.
“Pensavamo di aver avviato con Erg un confronto costruttivo – aggiunge Risolo – per dar vita ad un percorso sinergico a tutela del territorio, invece le nostre aspettative sono state totalmente disattese. Quello che ora auspichiamo è di poter affrontare con Enel, a cui chiederemo un incontro, le questioni rimaste in sospeso”.
La società Erg S.p.A. conta complessivamente 19 centrali idroelettriche, sette dighe, tre serbatoi e una stazione di pompaggio. Un sistema articolato su tre regioni: Lazio, Umbria e Marche che abbraccia le province di Rieti, ma anche Terni, Perugia e Macerata. Ora Enel ha acquistato il 100% del capitale di Erg. Il closing è previsto all’inizio del 2022, dopo l’approvazione dell’Autorità Antitrust e al termine della procedura golden power alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
“Abbiamo sollecitato sin da subito l’apertura di un tavolo della Regione Lazio sulle dighe Salto e Turano – ricorda Risolo – la nostra richiesta è stata prontamente accolta dall’assessore della Pisana ai Lavori Pubblici, Mauro Alessandri, che ha sempre dimostrato attenzione a questa problematica e ha già predisposto un piano di rifunzionalizzazione del sistema idraulico a valle delle dighe. C’è un altro aspetto fondamentale sul quale ci stiamo battendo, che è quello relativo ad un nuovo regolamento dighe. Da Erg avevamo avuto, durate i nostri incontri con i vertici della società, la disponibilità a revisionare i capitolati che disciplinano la gestione delle dighe. Si tratta di un passaggio fondamentale”.
Restano gli ingenti danni subiti dagli agricoltori a seguito degli allagamenti e la necessità di dar vita con urgenza ad interventi di tipo risolutivo, affinché episodi come quello accaduto lo scorso febbraio, non avvengano più in futuro.
“L’obiettivo principale ora è quello di definire i ristori per le aziende che hanno subito ingenti danni – conclude Risolo – non possono essere sempre i nostri agricoltori a pagare il prezzo più alto. Le aziende agricole stanno già vivendo un periodo di grande crisi economica determinata innanzitutto dalla pandemia, che peraltro ha comportato, tra le numerose difficoltà, anche un innalzamento dei prezzi per l’acquisto dei vegetali destinati all’alimentazione del bestiame. A tutto questo si sono aggiunti anche gli ingenti danni provocati dall’allagamento della Piana reatina, che ha devastato oltre 600 ettari di terreno agricolo, dei quali 350 coltivato a cereali e 250 a erba medica. Continueremo a dare agli agricoltori il nostro supporto e naturalmente a lavorare insieme nell’interesse del territorio, possibilmente sotto un’unica cabina di regia, che coinvolga il gestore delle dighe e gli enti interessati”.?
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