Coldiretti Rieti plaude alle misure di gestione e contenimento attuate nella Riserva Laghi Lungo e Ripasottile per combattere e diminuire i danni causati dalla fauna selvatica alle imprese agricole del territorio, ma chiede interventi più incisivi per far fronte ai danneggiamenti subiti dagli agricoltori.
“Un intervento che la nostra federazione ha più volte sollecitato – spiega il presidente di Coldiretti Rieti, Alan Risolo – non possiamo che essere soddisfatti della cattura di diversi ungulati avvenuta in un’azienda. Auspichiamo però, così come annunciato dalla Riserva Laghi Lungo e Ripasottile, che si proceda con l’abbattimento come peraltro è previsto dal regolamento”.
La federazione di Rieti, già lo scorso mese aveva lanciato l’allarme per la presenza di cinghiali in quell’area e fatto un appello proprio alla Riserva Laghi Lungo e Ripasottile, chiedendo un intervento urgente. Il mese scorso, inoltre, Coldiretti ha dato vita ad una mobilitazione nazionale per sollevare l’attenzione su questa emergenza, a cui hanno partecipato agricoltori provenienti da tutta Italia per protestare sia a Montecitorio che davanti alla Regione Lazio, con la federazione regionale.
“E’ necessario potenziare le attività di controllo – spiega il direttore di Coldiretti Rieti, Giuseppe Casu – procedendo con tutti i mezzi possibili per preservare le aziende dai danni posti in essere dai cinghiali in quell’area. In merito abbiamo avuto anche un incontro nei mesi scorsi con il Prefetto di Rieti, Gennaro Capo, perché i residenti e le aziende stanno vivendo una vera e propria emergenza, che continua a mettere a rischio sia la sicurezza stradale che il futuro della imprese agricole”.
Una situazione insostenibile che rischia di degenerare anche in azioni di protesta. “Le nostre aziende stanno pagando il prezzo più alto – aggiunge Risolo – perché devono già affrontare con gradi difficoltà la crisi determinata prima dalla pandemia e poi dagli allagamenti della Piana Reatina e devono fare i conti anche con l’aumento dei prezzi dei vegetali, destinati all’alimentazione del bestiame. Ora non possiamo lasciarle da sole ad affrontare anche questa problematica. Molti agricoltori, soprattutto quelli che si occupano da una vita delle colture di mais, stanno registrando danni ingenti e questo ha costretto alcuni di loro a dover convertire le piantagioni. E necessario quindi utilizzare tutti i mezzi possibili per contenere i danni, compreso l’abbattimento”.
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