Il sindaco di Cittaducale, Leonardo Ranalli, e l’Assessore con delega al Bilancio, Maria Grazia Angeletti, attaccano in una nota l’opposizione che parla di rincari nel periodo pandemico: “Danno letteralmente i numeri – dicono in una nota i due rappresentati angioini – Per i commercianti riduzioni del 90% e per le utenze domestiche non ci sono aumenti. I consiglieri di opposizione non perdono l’occasione per capire quando e come parlare e questa volta lo fanno a sproposito e con un certo atteggiamento più vicino allo sciacallaggio che ad altro”.
“Dopo aver dato numeri a caso e aver parlato di aumenti per le utenze non domestiche della Tari – proseguono il sindaco Ranalli e l’assessore Angeletti – si trincerano dietro i presunti rincari durante la pandemia. Una considerazione falsa e completamente fuori luogo. Inutile dire, probabilmente, che se non avessimo perso tempo ed economie per risanare i debiti fuori bilancio trovati si sarebbe parlato di altro, ma i tempi stringono e la minoranza cerca gloria sparando nella mischia. Veniamo dunque ai fatti. Dato atto che le simulazioni che si potrebbero presentare sono più che molteplici se non infinite, per fare una valutazione compiuta si può ipotizzare uno scenario che partendo da un’abitazione con una superficie di 70 mq con un occupante si incrementi di 25 mq ogni ulteriore occupante per arrivare ad una superficie massima di circa 200 mq per occupanti pari o superiori a sei. In questo scenario 1 occupante in una casa di 70 metri pagherà nel 2021 circa 10 euro in meno rispetto al 2020; 2 occupanti in una casa di 90 metri pagheranno 3 euro in più; 3 occupanti in una casa di 130 metri pagheranno 5 euro in meno; 4 occupanti su 150 metri pagheranno 7 euro in meno; 5 occupanti in 170 metri pagheranno 1 euro in meno; 6 occupanti in 190 metri pagheranno 3 euro in più. Da quanto sopra risulta una riduzione media di 3 euro e questo dimostrerebbe dunque l’esatto contrario di quanto afferito dall’opposizione, ma come detto gli scenari sono molteplici ed ognuno potrebbe rappresentare quello che gli è più confacente”.
“La realtà – continua la nota – è che Arera ha imposto uno spostamento dei costi dalle utenze non domestiche a quelle domestiche che può ipotizzarsi in una percentuale media dell’1%. Il costo totale si è però ridotto, non si può dunque parlare di aumento, ma di una riduzione con rimodulazione tra le diverse tipologie di utenze. Passando alle utenze non domestiche il nostro impegno, proprio per aiutare chi maggiormente ha subito la pandemia, è andato oltre gli aiuti statali e si è trasformato nel sommare incentivi e sgravi del fondo governativo per oltre 100mila euro con riduzione dei costi complessivi e rimodulazioni comunali da distribuire alle imprese commerciali dell’area Angioina. Dovevamo stabilire un principio da applicare con quella che è stata una direttiva di grande peso per tutte le attività che hanno singhiozzato e che si sono trovate in difficoltà durante le diverse ondate della pandemia e quindi, oltre alle misure centrali dirette, è stato possibile incidere, e significativamente, sulla parte variabile della Tari che è stata ridotta del 90%”.
“Un segnale forte – concludono – che interesserà le categorie ricomprese dalle delibere Arera e poi applicate dal Comune e che riguarderà le seguenti attività: autosaloni; negozi di ortofrutta e florovivaistici; grandi magazzini; associazioni culturali e fondazioni; negozi di abbigliamento, mobili e articoli da regalo; barbieri, estetisti e parrucchieri; ristoranti, trattorie e pizzerie; bar, caffè e pasticcerie; sale da ballo. Durante la seduta del Consiglio, tra le altre cose, è stato approvato il nuovo regolamento per il commercio che riordina la materia nel territorio e apre a nuove possibilità di sviluppo del settore”.
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