Nome Officina Politica dice la sua in una nota sulla questione delle nuove piste ciclabili che negli ultimi giorni ha creato scontento fra alcuni residenti: “Intervenire sul tema delle nuove piste ciclabili può essere stucchevole, ma NOME Officina Politica ha deciso di farlo per precisare un aspetto che ci sembra non sia emerso nei comunicati e sui social. L’aspetto che vogliamo evidenziare è anche legato a considerazioni lette di “vabbè, meglio che niente”. Ma è davvero così? Impossibile una analisi complessiva dell’iniziativa non avendo la Provincia approfittato delle polemiche, a cui ha pur appassionatamente ribattuto, per dare alla cittadinanza una illustrazione completa dell’opera. Quindi si può discutere solo di aspetti singoli, quelli che si intravedono dai lavori in corso“.
“La precisazione è che il fatto che la pista sia (almeno per quanto realizzato finora) una pista solo ciclabile e monodirezionale non è privo di conseguenze. Il fatto che la pista/corsia sia monodirezionale è dovuto alla sua larghezza (1,50m) ed è confermata dal verso dei pittogrammi orizzontali già posti. Il fatto che non sia una pista ciclopedonale si deriva sia dalla larghezza (che nel caso le normative richiedono sia aumentata rispetto al minimo di 1,50m) sia dai pittogrammi orizzontali che non riportano i pedoni. Ora, sappiamo che le attuali piste ciclopedonali in città e fuori sono utilizzate forse più da pedoni che da ciclisti” dice Nome.
“Chi impedirà ai pedoni di usare queste nuove piste ciclabili, specie in mancanza di alternative pedonali? La conseguenza di ciò sarà che i ciclisti eviteranno, specialmente laddove la pista è su sede propria (ad esempio Viale Fassini o Via Rosatelli) di passarci, temendo di dover, senza spazio, superare pedoni o incrociare pedoni o ciclisti in senso opposto. “Meglio di niente”? Non proprio, perché il codice della strada obbliga i ciclisti a percorrere la pista ciclabile, esentandoli se la pista è promiscua ciclopedonale come l’altra attuale. Con la conseguenza che i ciclisti sarebbero multabili e soprattutto in concorso di colpa in caso di incidente. Insomma, a prescindere dalla finalità di queste corsie e piste monodirezionali che lascia perplessi ma per cui aspettiamo di aver pubblicizzato il progetto generale, quanto già si vede mostra che ci sono aspetti che ci fanno dubitare del “meglio di niente”.
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