Una proposta di Legge per promuovere e garantire lo sviluppo dello Smart Working nei borghi d’Italia, per incentivarne il ripopolamento progressivo e permanente, e per migliorare la qualità della vita dei lavoratori. Di questo si discuterà lunedì 19, durante la Conferenza Stampa di presentazione del Disegno di legge avente ad oggetto la “Delega al Governo per la promozione del lavoro agile nei piccoli comuni” ideata dal Dott. Francesco Maria Spanò.
Nel comunicato ufficiale è possibile leggere: “La pandemia causata dal Covid-19 ha messo in luce un fenomeno che anni caratterizza in negativo i piccoli comuni italiani. Lo spopolamento, accompagnato dall’invecchiamento della popolazione e dalla diminuzione delle opportunità di lavoro, con il conseguente impoverimento dell’offerta dei servizi essenziali. È ora di ripensare la morfologia dell’Italia come un sistema diffuso che valorizzi la nostra identità culturale. Sono i borghi del Paese i primi detentori di questa eredità ultramillenaria”.
“Pendolari, studenti, o, più semplicemente, lavoratori in regime smart working, hanno scelto di permanere, durante l’annus horribilis, nella città natale, favorendo il ripopolamento dei piccoli comuni a scapito delle aree metropolitane. Un’inversione di tendenza che dobbiamo accogliere: adesso abbiamo la possibilità di dare nuova linfa a quei borghi, gioielli italiani, fino a oggi troppo spesso dimenticati. Adesso è il momento di riappropriarci del nostro patrimonio culturale, fatto di queste piccole realtà, che hanno il potenziale per diventare hub di idee e creatività”, commenta Francesco Maria Spanò, membro del Cts del club I borghi più belli d’Italia.
La proposta di legge si compone a partire da quattro pilastri, elaborati in tre articoli: il ripopolamento dei borghi d’Italia, una nuova e più versatile definizione di smart working, garanzia dei servizi essenziali e di incentivi volti alla migrazione presso i piccoli comuni, la valorizzazione del territorio e delle attività locali e artigianali. La proposta mira a creare un nuovo sistema cittadino grazie all’ausilio della tecnologia. L’obiettivo è rianimare i borghi grazie alla versatilità che il digitale garantisce: rendere i piccoli comuni dei centri innovativi per la vita lavorativa di tutti coloro che sceglieranno, grazie a incentivi per il lungo periodo, di risiedere lontano dalle città metropolitane ma in un ambiente “a misura d’uomo”.
“I nostri territori hanno vissuto per anni il fenomeno dello spopolamento, una goccia cinese che ha solcato le tante piccole realtà che costellano il Lazio e l’Italia intera, fatta di borghi, di tradizioni antiche, di volti e personaggi che con il tempo rischiano di scomparire ed essere dimenticati, ora è il momento di invertire la tendenza, riappropriarsi delle proprie radici e ricostruire se stessi e quelle realtà che hanno solo bisogno di un soffio per spazzare via la polvere posatasi sopra di esse per tornare a brillare. Abbiamo un patrimonio importante, un tesoro unico che grazie alla sensibilità di leggi come questa può tornare ad essere un vanto e una modalità di vita nuova, un’occasione importante per cittadini e amministratori che Anci Lazio accoglie con estrema positività”, dichiara Riccardo Varone, presidente Anci Lazio.
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