(di Christian Diociaiuti) Riccardo Curci non è più il proprietario del Football Club Rieti. Stamattina, davanti a un notaio di Roma, le firme che hanno suggellato le trattative delle ultime settimane per il passaggio del club amarantoceleste di Serie D dalle mani dell’ottico reatino a quelle di Mauro Ferretti e del socio di quest’ultimo, Enrico De Martino, imprenditori capitolini. Un’ora e mezza di incontro, poi l’ufficialità. Ufficialità che è stata ratificata con una nota intorno alle 14 e in cui Ferretti e De Martino figurano come “sostenitori” dell’operazione, mentre a rilevare le quote materialmente è stato Franco Cicchetti.
Si apre un nuovo capitolo per il Football Club Rieti che, come le altre società di calcio, ha ovviamente risentito della pandemia ma anche di una gestione discussa degli ultimi anni, dalla Serie C in poi. La nuova proprietà – che si avvarrà del lavoro del manager ex Viterbese Franco Zavaglia, ex agente di Francesco Totti, in qualità di direttore generale e deus ex machina della trattativa – è “passata sopra” anche a una esposizione debitoria del Fc Rieti che, secondo alcune stime, si aggira tra i 500 e i 900mila euro. La gran parte – l’80% circa – sono soldi dovuti all’erario, il restante ad alcuni fornitori. Anche per questo pare che Curci, pur di liberarsi di un fardello che non sentiva più suo, si è accontentato di 25mila euro come pagamento per il passaggio della proprietà.
Oltre all’iscrizione (coi tempi dilatati visto l’inizio “tardivo” della D) per circa 60mila euro tra fidejussione e tassa federale, per la nuova proprietà ci sarà ovviamente da gestire il debito e da ricostruire da zero una società, come quella amarantoceleste, in cui nn c’è molto. I calciatori, essendo dilettanti, sono svincolati da fine giugno. Le giovanili, in pratica, non ci sono più. E c’è la questione campo. Al Rieti resta la gestione dello stadio, ma non ha più l’ex Scia che un privato vuole riammodernare dopo aver ottenuto la gestione. Insomma: oltre alla squadra, c’è da rifondare una società e attrarre i tifosi, spenti da due anni complicati causa pandemia e da una gestione sempre dibattuta
Ma chi sono Mauro Ferretti ed Enrico De Martino? Il nome di Ferretti, imprenditore romano del settore alimentare e del catering, è legato a Livorno e Arezzo, piazza in cui Ferretti ha lavorato con Capuano. Nella cittadina toscana, però, la storia dell’imprenditore e della società non ha avuto un epilogo felice, e sta costando a Ferretti anche un processo per bancarotta semplice, nel quale si sta difendendo dalle accuse che gli vengono rivolte (leggi). Su De Martino, che sostiene Ferretti, si sa meno: anche lui è un imprenditore e opera nel settore delle pulizie. Su Cicchetti, invece, non ci sono notizie al momento.
Sul passaggio di proprietà la politica cittadina ancora non si è espressa, sintomo anche di un rapporto deteriorato tra la prima realtà calcistica della città e gli amministratori. Altra questione da affrontare per il “nuovo” Rieti. Curci, in passato, venne difeso da Antonio Cicchetti. Quando il commerciante reatino voleva vendere a Mancini, pur con tutti i dubbi su quest’ultimo, il primo cittadino disse che se Curci voleva affrancarsi da un impegno che aveva sostenuto per tanto tempo, doveva essere libero di farlo.
Curci era il proprietario del Rieti in pratica dal 2012. E quando di colpo Franco Fedeli nel 2015 decise di lasciare il club amarantoceleste per la Sambenedettese a preparazione praticamente iniziata, allo stadio rimase poco e c’era una squadra da rifondare. Curci, che prima di allora aveva sempre sponsorizzato e sostenuto il calcio per una questione di famiglia (il papà Francesco era innamorato “della” Rieti), prese tutto sulle spalle. Vicende alterne, tra soddisfazioni, difficoltà, grandi gioie e delusioni. Ma nel 2018 Curci ha vinto il campionato con la squadra affidata a Carmine Parlato e Raffaele Battisti.
Una squadra eccezionale, che approdò in C. Già in terza serie, Curci era intenzionato a mollare dopo i sacrifici fatti in D per il balzo di categoria: trovò sulla sua strada l’imprenditore greco Manthos Poulinakis. Non andò bene e in poche settimane la squadra tornò nelle mani del reatino, che coi punti accantonati da Ricardo Cheu e la ciliegina del lavoro di Ezio Capuano, riuscì a tenere la squadra tra i pro.
L’anno successivo si ripete il copione: all’acquisto si presenta Italdiesel, fumosa entità che in poche settimane compra e rivende a Curci, tra stipendi mai pagati e ribalta (in negativo) nazionale. Non c’è due senza tre perché a inizio 2021 sembrava tutto fatto con Benedetto Mancini, ma all’atto dell’acquisto, dal notaio, Mancini si tirò indietro. Curci si è trascinato sino ad ora, si è sempre detto “stremato” e con la sola intenzione di vendere e di tornare a seguire il Rieti solo da tifoso. Ora potrà farlo.
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