“La preoccupazione sui criteri di valorizzazione del nostro territorio nel processo di accorpamento della Camera di Commercio tra Rieti e Viterbo è stata da noi sottolineata più volte e più volte; abbiamo ricevuto rassicurazioni in merito, ma ad oggi nulla è cambiato”. Lo scrivono in una nota i segretari territoriali dei sindacati territoriali Claudio Coltella, Paolo Bianchetti e Alberto Paolucci.
“Mesi fa avevamo chiesto un incontro con la Regione Lazio – dicono gli esponenti sindacali – proprio per chiarire su quali basi si stava studiando una corretta rappresentanza territoriale all’interno del consiglio camerale, incontro mai avvenuto anche per causa dell’emergenza sanitaria creata dal covid19. In sostanza però a Rieti c’è la netta sensazione che l’accorpamento, invece che una fusione tra le due realtà come era stato promesso, non ha coinvolto il territorio, con il risultato che l’accorpamento si sta trasformando in una sostanziale annessione Viterbo , mantiene le sue prerogative di rappresentanza mentre Rieti sparisce”.
“E’ chiaro che queste premesse provocheranno ricadute negative sul nostro territorio che non possiamo accettare – proseguono Coltella, Bianchetti e Paolucci – E’ per questo che alla Regione Lazio chiediamo un incontro urgente, chiarificatore e risolutivo per dissipare tutte le criticità che al momento stiamo riscontrando. Un incontro al quale è auspicabile che partecipino sia l’Assessore Regionale alle attività produttive sia, come da disponibilità già espressa, i Commissari della camera di commercio di Rieti e di Viterbo”.
“E’ necessario avere un quadro chiaro e definito – concludono Coltella, Bianchetti e Paolucci – su come verrà rappresentato il territorio reatino in questo nuovo Ente, anche considerato che un terzo di esso e condizionato dalle opere di ricostruzione post terremoto del 2016 e che per quella parte di territorio va necessariamente riservata una attenzione diversa, nonché in riferimento al Pnrr relativamente, ad esempio, ai progetti di promozione del territorio”.
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