In occasione delle partite della Nazionale, RietiLife inaugura la rubrica “Urlo Tifoso” curata da Fabrizio Moscato per analizzare le gare degli azzurri con cuore e passione. Commentate e condividete!
(di Fabrizio Moscato) Inghilterra – Italia a Wembley, finale dell’europeo, sembra una partita dal destino segnato: in uno stadio quasi completamente inglese i padroni di casa sono pronti a festeggiare un trofeo che aspettano dal 1966. Il percorso facilitato senza grandi avversari se non la sbiadita Germania di questi anni, le partite giocate tutte in casa tranne una, vinta tra l’altro con un enorme regalo arbitrale, i fischi all’inno italiano, le dichiarazioni sprezzanti sull’Italia di tante ex stelle della nazionale inglese: la sensazione è che l’Italia giochi il ruolo della vittima sacrificale. Ma vogliamo vincere: per l’euro contro la sterlina, per l’Europa contro la Brexit, per il sistema metrico contro le yard i piedi e i pollici, per Alberto Sordi contro David Niven, per i Ricchi e Poveri contro i Beatles, per Tania Cagnotto contro Sterling, ma soprattutto perché ce lo meritiamo.
Gli inglesi, si sa, sono precisi, e decidono di esserlo anche stasera, presentandosi puntualmente e iniziando a giocare la partita all’ora convenuta, tanto da andare in vantaggio con Shaw dopo solo due minuti. L’Italia se la prende comoda, si presenta dopo una mezz’oretta, si guarda un po’ intorno, si scatta un paio di selfie per Instagram, finche Mancio non chiede a tutti la cortesia di giocare, che c’è una finale e sennò pare brutto e ci facciamo sempre riconoscere. Così Chiesa fa una magia e al 36’ sfioriamo il pareggio. La partita ora è equilibrata, ci sono capovolgimenti di fronte che però fanno rischiare poco i portieri, il primo tempo finisce 1 a 0.
La ripresa inizia nello stesso modo, Mancini dopo 10 minuti toglie l’ammonito Barella e Immobile per Cristante e Berardi, gli inglesi sono ordinati ma gli italiani, si sa, sono invadenti, così pian piano iniziano a prendersi pezzi di campo: prima Insigne, ma soprattutto Chiesa al 62’, fanno imprecare gli italiani allo stadio, mentre dai settori inglesi, sorpresi di questa reazione azzurra, arriva perfino un “Ohibo’!” È una finale difficile, siccome i giornalisti hanno detto che per vincerla “l’Italia dovrà fare l’Italia”, Mancini che non ha ben capito che significa decide di mandare in campo tutti i luoghi comuni di cui dispone: essendo vietato dal regolamento portare un mandolino in campo e facendo schifo la pizza di Londra, al 68’ si gioca la carta degli “Italiani bravi ad arrangiarsi” e chiede ad ognuno dei suoi di fare qualcosa che di solito non fa: così il lillipuziano Verratti colpisce di testa in mezzo ai giganti, Chiellini è atterrato in attacco e Bonucci diventa il nostro miglior attaccante, mettendo dentro il gol dell’1 a 1!
Pareggio, delirio, l’Italia ha ripreso una partita impossibile e sta crescendo. Mancio sente che è il momento di giocarsi anche la carta dei baffi neri, ma Chicco Evani si rifiuta di prestare a Insigne i suoi occhiali con naso finto e baffi, così la partita va verso i supplementari. All’87’ Chiesa zoppicante lascia il campo a Bernardeschi e nel finale c’è un brivido: Saka supera a destra Chiellini, il quale lo afferra per la maglia ricordandogli che siamo a Wembley, ma questo è un europeo e in Europa superare a destra è vietato. L’arbitro non apprezza l’educazione stradale del nostro e lo ammonisce: “Ohibò!”. Ai supplementari Belotti e Locatelli entrano per Insigne e Verratti e al 98’ Phillips tira da fuori, ma la palla esce. È solo una fiammata, la partita è nelle mani degli azzurri, che al 107’con Berardi in anticipo sul portiere sfiora il vantaggio. Un minuto più tardi un’uscita di Donnarumma è ostacolata da Chiellini, la palla danza un po’ in area ma non succede più nulla: nell’Italia entra Florenzi per Emerson, mentre l’Inghilterra fa la strana scelta di far entrare due rigoristi al 120’, Sancho e Rashford: i due, giovanissimi e per nulla contrariati per il poco spazio avuto a disposizione, rispondono alle indicazioni del Mister con un rassicurante “Ok, boomer!”. I rigori si tirano sotto la curva inglese, che esulta alla scelta: in fondo c’è stata questa mezz’ora di ritardo, con gli italiani c’era da aspettarselo, ma la coppa sta tornando a casa.
Dal dischetto segnano Berardi e Kane, poi arriva il turno di Belotti, “una garanzia”, come lo battezza il telecronista Rai: Belotti sbaglia e il telecronista va su Google per vedere che prezzi fanno in Siberia di questa stagione. Segnano Maguire e Bonucci, finché arriva il turno di Rashford, che vede davanti a sé la possibilità di realizzare un sogno ed essere eternamente ricordato per questo tiro: spiazza Donnarumma e lo realizza, mettendo la palla proprio nel punto che gli permette di diventare il protagonista del meme “Scusi, chi ha fatto palo?” A questo punto tocca a Bernardeschi, giovane anche lui, ma Bonucci e Chiellini gli hanno tolto lo smartphone per tutto l’Europeo, così privo della tentazione di finire anche lui in un meme, tira dritto. E segna. Poi è il turno di Donnarumma far vedere di essere il più forte: si tuffa e neutralizza il rigore di Sancho! Il diciannovenne si dispera ma Gianluca Vialli, che qui ha perso una Coppa dei Campioni nel 1992 ma tutto sommato l’ha superata bene, prova a consolarlo: “Dài, non è niente, quest’estate parti per l’Erasmus e non ci pensi più! Ah, no, scusa.”
Tocca a Jorginho, se segnasse saremmo Campioni d’Europa: in teoria sarebbe una garanzia anche lui ma il telecronista Rai evita di dirlo perché per la Siberia non c’è manco un last minute. La palla carambola tra portiere e palo, ma non entra in porta, l’Inghilterra ha ancora una possibilità. Sul pallone va Saka, Donnarumma parlotta con Sirigu e Meret. I bene informati sostengono che si trattasse di una riunione sindacale dei portieri, i quali avrebbero scoperto che non saranno pagati a ore ma a cottimo, un tot a parata. Per Gigio, che sta in campo da 130 minuti ma che di parate non ne ha dovute fare molte, è troppo: si distende a sinistra e respinge il pallone, guadagnandosi il premio come miglior giocatore dell’europeo (il trofeo è curiosamente in vendita su ebay a 19 euro e novanta) ma soprattutto regalandoci il titolo di Campioni d’Europa!
Finisce una cavalcata trionfale e anche questo speciale “Te la do io l’Europa” di Urlo Tifoso su RietiLife, che forse ha portato fortuna. Dovrei ringraziare la testata che ci ha ospitato e i tifosi che ci hanno letto, e giuro che lo farò, ma non ora: devo prima fare una ricerca per capire dove va l’accento sulle parole “Poooporoppopopooopooooo! Poooporoppopopooopooooo!”
Foto: Nazionale Italiana di Calcio ©