Niente taglio del nastro ma una foto in girotondo di tutti i partner tra i banchi coloratissimi del “Civico 20”: è così che stamattina a Palazzo Potenziani è stato inaugurato l’Hub di Rieti del progetto Ci vuole un villaggio. Una comunità in gioco per costruire futuro, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile.
“Oggi è festa doppia, perché inauguriamo uno spazio per bambini e famiglie e perché tutto questo è frutto della collaborazione tra 15 enti diversi che si sono messi insieme, hanno partecipato a un bando nazionale e l’hanno vinto – ha detto il presidente della Fondazione Varrone Antonio D’Onofrio – Quando Rieti vuole sa farsi valere. Ora ci sarà da lavorare: la pandemia ha aumentato ancora di più il divario tra chi stava bene e chi no. L’augurio è che queste attività aiutino l’ascensore sociale a rimettersi in moto”. “E’ stato un processo lungo e difficile, poi complicato dalla pandemia ma oggi il senso di questo progetto è più attuale che mai – ha detto la consigliera Giada Dionisi –Ripartiamo dall’incontro, dallo studio, dalla socialità”. “Questo progetto è una grande scommessa – ha detto Simona Santoro, presidente del Samaritano – Ringrazio tutti i partner ma in particolare i dirigenti scolastici che hanno saputo raccogliere le nostre progettualità. Ci aspettano mesi di intenso lavoro”. “Le attività si svilupperanno nell’arco di 3 anni e ruoteranno intorno a 3 hub: questo di Rieti e quelli di Torricella e Borgorose che saranno aperti nei prossimi mesi – ha spiegato la responsabile di progetto Erica Astolfi – Sono spazi pensati come “learning machine”, dove si impara e si insegna. Ad animarli saranno i vari partner: andiamo dal teatro all’educazione ambientale, dall’orientamento al sostegno alla genitorialità, perché se vogliamo agire sulla crescita di bambini e ragazzi è fondamentale coinvolgere anche le famiglie”. “Bisognerà moltiplicare gli sforzi perché quello della povertà educativa è un tema molto forte – ha detto la consigliera comunale Letizia Rosati – C’è bisogno che l’onda lunga di queste attività anche alle scuole superiori: i ragazzi hanno bisogno di ritrovarsi intorno a contenuti forti”. “Questo progetto colpisce sin dal nome – ha detto il vescovo Domenico Pompili – ci vuole un villaggio per crescere un bambino è un proverbio africano ma vale anche per noi. Ci vuole una comunità, non uno o l’altro, specie adesso che usciamo da una catastrofe educativa. Stare alla finestra non serve: c’è bisogno di battere un colpo perché i bambini non crescono da soli”. Anche l’assessore ai Servizi Sociali Giovanna Palomba nel messaggio inviato ha rimarcato il concetto di comunità educante, “perché è responsabilità di tutta la comunità costruire un contesto foriero di opportunità che si traducono in progetti, servizi e eventi di crescita sociale e culturale. La comunità genera il benessere e la crescita per il singolo, il benessere e la crescita del singolo genera lo sviluppo della comunità”.
Quindici i partner che fanno parte della rete: Il Samaritano OdV, che funge da capofila e sarà attivo nel sostegno alla genitorialità; la Fondazione Varrone che cura la comunicazione; le scuole – l’Ufficio Scolastico Provinciale, l’Istituto Comprensivo Minervini-Sisti, l’Istituto Comprensivo Marco Polo di Torricella e l’Istituto Onnicomprensivo di Borgorose; i Servizi sociali del Comune di Rieti, della Bassa Sabina e la Asl; l’impresa sociale Promis, con i corsi e i laboratori di Educazione Ambientale; la cooperativa sociale Agorà, con le letture ad alta voce e le attività per l’integrazione e l’inclusione; l’associazione La Strada, con il supporto allo studio; l’associazione Junior Achievement – Young Enterprise Italia, con l’educazione alla cittadinanza, all’imprenditorialità e l’empowerment per gli insegnanti, il Gruppo Arteam Jobel Teatro, con la pratica teatrale proposta come attivatore di abilità e competenze trasversali; il Cles, che si occuperà di valutare l’impatto sociale del progetto.
A Rieti il processo fu avviato nell’ottobre 2018 con la call al territorio lanciata dalla Fondazione Varrone per rispondere al bando “Un passo avanti” promosso da Con i Bambini per il contrasto alla povertà educativa minorile. A quella chiamata rispose una vasta rete di soggetti che elaborò il progetto, superò le fasi della selezione e nell’ottobre del 2019 si aggiudicò i finanziamenti stanziati dal Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile. Rimasto in stand by per via della pandemia, il progetto ha preso il via nell’aprile scorso con una prima serie di attività online svolte in dieci istituti scolastici del reatino da Agorà, Jobel Teatro, Promis e Junior Achievement. Con l’apertura del Civico 20 cominciano le iniziative in presenza. A fare da apripista sarà la Strada con attività di sostegno allo studio, che si svolgeranno il per tutto il mese di luglio. A individuare gli utenti saranno i Servizi Sociali del Comune di Rieti.
Foto: Riccardo FABI ©