Restare connessi al lavoro e al territorio si può, potenziando le infrastrutture digitali, cercando spazi nel mercato globale del turismo, capitalizzando la presenza di grandi multinazionali come Takeda. Un nuovo webinar ricco di spunti, quello andato in onda ieri sui canali Facebook e YouTube della Fondazione Varrone, con la conduzione di Stefano Pozzovivo.
“Dimentichiamo la classica concezione di promozione turistica: oggi il marketing territoriale è molto altro e molto di più – ha esordito Emma Taveri, esperta in destination marketing e assessore al Turismo, Marketing Territoriale e Creatività del Comune di Brindisi – Il mondo del turismo sta cambiando rapidamente, bisogna avere la capacità di cogliere i nuovi scenari e adeguare l’ospitalità delle città e dei borghi con servizi nuovi e naturalmente saperlo comunicare. Un processo che chiama in causa tutti, imprenditori, amministratori e cittadini”.
Anche per questo sarà decisiva l’infrastrutturazione digitale del territorio: “La questione del 5G è centrale – ha ribadito Francesco Peluso, capo della Comunicazione di Ericsson per l’Italia e il Sud-Est Mediterraneo – e lo è a maggior ragione nei borghi dove è più difficile portare fibra. Bisogna superare i pregiudizi e accelerare. Rieti, nel suo storico isolamento, potrebbe aprirsi nuove strade ma servono infrastrutture digitali, a cominciare dalla banda ultralarga, serve la digitalizzazione degli enti locali per fornire nuovi servizi ai cittadini e serve una cultura digitale che dalla scuola alle aziende dia una spinta all’innovazione”.
“Per Takeda il rapporto col territorio è fondamentale: per noi la fiducia dei pazienti e della società è tutto – ha detto Gianluca Togna, capo della Comunicazione di Takeda Manufacturing – Rieti, con i suoi 550 dipendenti, è in una regione a forte vocazione farmaceutica, con un fatturato che supera gli 8 miliardi di euro e sta degnamente dentro questo circuito. Certamente si può fare di più, penso alla burocrazia e alla digitalizzazione. Ma l’azienda è in crescita: c’è stato un importante investimento, stiamo quasi raddoppiando la capacità produttiva. Nel prossimo periodo si crescerà di diverse decine di unità: ci sono posizioni aperte, è tutto sul nostro sito”.
“Ringrazio i relatori intervenuti al nostro webinar che guardandoci un po’ da fuori e un po’ da dentro ci hanno aiutato a capire meglio le condizioni di partenza e suggerito su cosa puntare per rimettere in moto il territorio. La Fondazione Varrone – ha detto il segretario generale Brunella Lilli – ha nel suo dna l’impegno per lo sviluppo locale ma la pandemia che ha investito il Paese e anche il reatino ha reso questo tema ancora più impellente. Il Rapporto del Censis prima, questi webinar ora ad altro non servono se non ad aiutare le nostre comunità nella riflessione e nell’azione”.
Foto: Fondazione Varrone ©