(di Federico Ducco – da RietiLife Free Press) Le aziende potranno licenziare dal prossimo 1° luglio e i sindacati guardano a questa data con estrema preoccupazione. Per il Reatino, nonostante i dati rassicuranti di Federlazio (“nessuna azienda reatina è intenzionata a privarsi di lavoratori”), si prospetta uno scenario inquietante con centinaia di posti a rischio. “Tre-quattrocento” dicono i sindacati che sperano sull’eventuale proroga del blocco dei licenziamenti almeno fino ad emergenza finita.
Resta, però, la preoccupazione sulla tenuta sociale di un territorio che nel 2020 ha visto già andare in fumo 600 posti di lavoro con oltre tre milioni di ore di cassa integrazione concesse. E i primi quattro mesi del 2021 non sono certo migliori. Secondo i dati forniti da Inps, ad aprile la richiesta di cassa integrazione pervenute sono state 294 (settore industria di cui 239 covid), 578 (settore edilizia di cui 278 causale Covid), 235 (Fis di cui 232 covid) e 1262 (cassa in deroga di cui 1184 con causale Covid): un totale di 2396 contro le 4.459 complessive del 2020.
“Nei primi mesi dell’anno – spiegano i sindacati – c’è stato un ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali e questo, unito al blocco dei licenziamenti, ha fatto si che ci fosse una tenuta sociale anche nel nostro territorio. Lo sblocco dei licenziamenti creerebbe la perdita di centinaia di posti di lavoro e questo sarebbe inaccettabile, uno schiaffo al mondo del lavoro”. Al momento ci sono molte aziende che stanno utilizzando la cassa integrazione, da quelle grandi a quelle di piccola e piccolissima dimensione. Dalla Telpress, alla Elexos, alla Smd, alla Lombardini e alla Phoenix. Insomma, anche quest’anno, si annuncia una estate torrida per l’occupazione.
Foto: Gianluca VANNICELLI ©