In occasione delle partite della Nazionale, RietiLife inaugura la rubrica “Urlo Tifoso” curata da Fabrizio Moscato per analizzare le gare degli azzurri con cuore e passione. Commentate e condividete!
(di Fabrizio Moscato) L’ultimo ostacolo verso il primo posto del girone è il Galles: i nostri avversari con un pari ci raggiungerebbero agli ottavi di finale, battendoci ci scavalcherebbero al primo posto costringendoci, da secondi qualificati, a proseguire l’europeo ad Amsterdam invece che a Londra. Mancini ha formato un gruppo di giovani che si sa, adorano Van Gogh e all’idea di passare qualche settimana estiva in Olanda non si spaventano. Mancini che in valigia ha messo solo completi grigi che certo apprezzerebbero più a Londra, ci tiene a vincere il girone e cambia la formazione per otto undicesimi. Anche il Ct gallese Page vorrebbe provare a vincere cambiando otto undicesimi, ma dall’UEFA gli dicono che non può schierare otto nazionali francesi, così manda in campo Bale e compagni. Partono titolari Toloi, Bastoni, Pessina, il redivivo Verratti, Emerson, Bernardeschi, Belotti e Chiesa, con Donnarumma, Bonucci e Jorginho confermati.
Nel primo tempo l’Italia fa la partita senza mai mettere Belotti in condizione di essere pericoloso e per aspettare la prima azione degna di nota bisogna arrivare al 18’: la palla è indirizzata verso la panchina e Mancini la stoppa con un acrobatico colpo di tacco, emozionando chi se lo ricorda con i calzoncini corti a sgambettare sul prato verde e adesso eccolo lì, con le scarpette lucide e la cravatta a dare ancora del tu al pallone senza manco spettinarsi il ciuffo. Dopo un diagonale di Belotti e un colpo di testa di Gunter che non centrano la porta, la pressione dell’Italia cresce e al 39’ si passa in vantaggio: tocco morbido di Verratti su punizione dal vertice destro dell’area, Pessina colpisce di interno e insacca. Grande festa azzurra, preoccupazione del Galles perché nel frattempo la Svizzera sta battendo la Turchia e in questo momento è solo la differenza reti a tenere dentro Bale e Co.
Nella ripresa ci si aspetterebbe una reazione gallese ma Bernardeschi, talento ancora inespresso che sta valutando se intraprendere la carriera di calciatore o formare una boy band, centra il palo su punizione al 52’. Sul capovolgimento di fronte è Acerbi, subentrato a Bonucci a inizio ripresa, che manca un anticipo e mette Ramsey davanti a Donnarumma, sebbene in posizione defilata: il portiere si stizzisce, non si capisce se con Acerbi per l’errore o con Jorginho per la chiusura, che gli impedisce di giocare il suo primo pallone. Tre minuti e Ampadu si becca un cartellino rosso per un fallaccio su Bernardeschi.
Con il Galles in 10 la partita è ancora più avara di spunti: Page non sa cosa inventarsi per riprenderla e i cronisti non sanno cosa inventarsi per arrivare alla fine dell’articolo: va meglio a questi ultimi, che possono ricorrere a Wikipedia per aggiungere che il Galles si estende per 20.779 km² e nel 2011 contava una popolazione di 3.063.456 persone. Page prova a dare questa informazione ai suoi ma in campo cambia poco. Al 75’ Bale avrebbe l’occasione per pareggiare ma il suo tiro al volo non centra la porta e Donnarumma inizia a pensare che se lo pagassero a cottimo sarebbe sul lastrico. Nella girandola di cambi finale Mancini manda in campo per una manciata di minuti anche Cristante, Raspadori, Castrovilli e Sirigu, il quale entra giusto per vedere il campo da una prospettiva diversa. Finisce uno a zero, passano anche i nostri avversari, per noi record di risultati utili (30), dieci partite senza subire gol e primo posto a punteggio pieno. Non c’è altro da aggiungere, se non che il Galles ha una costa di oltre 2700 km, che la sua conformazione è in gran parte montagnosa e che adesso per gli azzurri inizia la vera salita.
PS – Ad inizio partita, i giocatori del Galles si inginocchiano per solidarietà alla campagna antirazzista BLM. Gli italiani si dividono: alcuni lo fanno (e due di loro non sono nati in Italia), altri restano in piedi, scatenando una polemica sui social. Una volta si diceva che la nazionale univa il Paese, triste che stavolta sia il Paese a dividersi la nazionale.
Foto: Nazionale Italiana di Calcio FB ©