In occasione delle partite della Nazionale, RietiLife inaugura la rubrica “Urlo Tifoso” curata da Fabrizio Moscato per analizzare le gare degli azzurri con cuore e passione. Commentate e condividete!
(di Fabrizio Moscato) Con la Turchia avevamo visto una Nazionale troppo bella, ma la sconfitta dei turchi anche contro il Galles un po’ fa pensare che forse erano gli avversari ad essere stati troppo brutti. Con la Svizzera cerchiamo conferme, anche se certo l’avversario non è di quelli che possono intimorire. Negli spogliatoi però Mancini ricorda ai suoi che se il Papa affida la sua sicurezza a un nutrito gruppo di svizzeri che impugnano alabarde vestiti come Capitan Fracassa, forse quelli sono più temibili di quello che si crede. Preoccupazione che svanisce non appena inizia la partita: un arbitro calvo come Collina se fossimo ai mondiali del 2002 fischia l’inizio e concede la palla a Xhaka, capitano elvetico biondo come se fosse uno svizzero in una parodia del Bagaglino.
I nostri avversari sembrano più propositivi dei turchi e hanno l’ardire di venire a giocare nella nostra metà campo, ma al 10’ Spinazzola fa come se questo match fosse uno spin off del precedente, lascia sul posto ogni avversario e dalla sinistra mette il più comodo dei cross per Immobile, che di testa non centra la porta di poco. Qualche giro di lancette ed ecco Chiellini che su corner insacca dopo una serie di rimpalli: l’arbitro prima convalida e poi annulla il gol per un fallo di mano, il capitano azzurro ci rimane così male che sei minuti dopo si infortuna dal dispiacere e lascia il campo ad Acerbi, chissà quanto preoccupato di dover esordire contro il mirabolante attacco elvetico. Al 25’ Berardi fa una giocata sulla destra e serve a Locatelli un pallone che deve soltanto essere messo in rete, cosa che il centrocampista azzurro fa senza fatica: 1 a 0 e partita che sembra già archiviata. Il primo tempo si chiude senza alcuna sofferenza azzurra, anzi qualcuna delle nostre incursioni meriterebbe maggiore fortuna, come quella di Spinazzola che mette fuori di esterno. Nella ripresa non cambia nulla, anzi arriva il 2 a 0, ancora Locatelli, stavolta da fuori area, con il portiere che può solo guardare la palla insaccarsi.
Petkovic non sa cosa fare per imbrigliare gli azzurri, ha già sfruttato tutte le sue risorse cercando di confonderli schierando Rodriguez, che pare un narcotrafficante colombiano e invece è un difensore del Torino: gli azzurri non abboccano e lo saltano senza alcun riguardo. La partita scorre veloce senza apprensione, il risultato sorride all’Italia, alla Svizzera sorridono i monti e le caprette che fanno “ciao”, ma quando Mancini sta pensando di far uscire Donnarumma per far entrare un massaggiatore qualsiasi, il portierone fa due interventi decisivi nella stessa azione, rispondendo ai tiri di Zuber. Il resto è una girandola di cambi, con l’esordio europeo di Chiesa per Insigne, Toloi per Berardi, Cristante per l’eroe della serata Locatelli, Pessina per Barella. Resta il tempo per un paio di guizzi di Immobile, che servito in area tira a lato. Nel finale il centravanti azzurro chiede al suo marcatore che ore siano, e mentre quello controlla sul suo orologio svizzero e risponde che siamo a 127 secondi dalla fine, Ciro risponde “Ah, grazie, com’è tardi!” e scaglia un tiro a giro alla destra del portiere, ringraziando l’avversario perché stasera di fare gol quasi si era scordato. Ancora vittoria, ancora tre a zero, per far capire alla Turchia che non ce l’avevamo con loro e per far capire alla Svizzera che quest’anno, l’unico modo che hanno di batterci in Europa, è farci schierare i Maneskin in campo e mandare Locatelli a cantare all’Eurovision.
Non si comprende cosa c’entrino le partite della nazionale con le vicende di RIETI.
Parliamo allora, non so, del Papa, di Marte e dei fantasmi…ma se è una agenzia locale reatina, deve parlare di eventi reatini