“La Uil Rieti e Sabina romana ha aderito alla proposta di campagna di informazione e iniziativa pubblica popolare per il riconoscimento dei diritti delle vittime delle stragi causate da attività economiche finalizzate al profitto. La proposta è stata sottoscritta in tutto il Paese da associazioni e comitati delle vittime delle stragi ambientali e lavorative”. Lo fa sapere in una nota il sindacato. I sopravvissuti e i parenti delle vittime hanno dato vita al Comitato Noi 9 Ottobre, data nella quale manifesteranno a Roma per concludere un percorso di mobilitazione avviato nei giorni scorsi. L’obiettivo è dialogare col Parlamento, chiedere giustizia, e scongiurare in futuro incidenti, omicidi e stragi causati dalla ricerca del massimo profitto, dalla logica del business, dall’avidità che purtroppo finisce per uccidere.
“Nell’ambito del convegno di presentazione della manifestazione del prossimo 9 ottobre – spiega Marco Palmerini che per la Uil ha partecipato all’evento – esperti di diritto hanno affrontato temi riferiti a quello che in ambito di vittime ambientali e lavorative, potrebbe essere individuato come un nuovo tipo di reato, l’omicidio economico. Intanto, le stragi e gli infortuni sul lavoro sono quasi sempre accomunati da due elementi: quello della colpa cosciente e del dolo eventuale, ne è esempio la recente strage della Funivia del Mottarone. Le imprese troppo spesso sono consapevoli dei rischi che si corrono risparmiando in sicurezza e accettano le probabilità che accada l’evento tragico, con il solo fine di perseguire il profitto. Conviene di più risparmiare in sicurezza e accettare il rischio di dover pagare probabili indennizzi alle vittime. Basti pensare per esempio che quelli pagati dalla società gestrice del Ponte Morandi di Genova alle quarantatré vittime, equivale più o meno a venti giornate di pedaggio autostradale incassato di media sul tratto di rete in gestione”.
Ed ecco quindi tra le proposte, anche quella di istituire una Procura Nazionale per le vittime del lavoro e ambientali, oltre la rivisitazione delle norme sulla prescrizione, al fine di veder sempre garantito l’interesse collettivo di verità e giustizia per le vittime e i propri familiari. “Stiamo parlando di un appello e di una iniziativa che abbiamo condiviso – aggiunge il Segretario della Uil Alberto Paolucci – perché si innesta nella campagna nazionale #ZeroMortiSulLavoro, voluta fortemente dal nostro segretario Pierpaolo Bombardieri, che il sindacato ha lanciato già da qualche mese e che sta raccogliendo adesioni sia nel mondo della cultura che tra la politica”.
“Ormai è chiaro anche a chi preferirebbe non vedere – concludono Paolucci e Palmerini – che di lavoro si muore. Chi ha perso un figlio, chi un papà o una mamma, un parente, un amico. Ma se un’economia uccide è un obbligo cambiarla”.
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