Maria Luisa Polidori, con il suo nuovo libro dal titolo “Quello che non sanno di te” narra a Nicolò, il suo bambino “delicato”, il prima e il dopo della sua nascita. Racconta, addentrandosi nelle sue paure e nelle sue umane contraddizioni. Racconta con sincerità senza risparmiare nulla a se stessa, tracciando un percorso empatico di straordinario impatto laddove il suo vissuto emotivo diviene la cartina tornasole, nelle sue peculiarità, delle testimonianze raccolte su web connesse ad altre famiglie, ad altre storie, ad altre premesse. Quello dell’autrice è un tentativo, irrazionale quanto razionale, di individuare i prodromi della piega inaspettata che avrebbe preso la vita sua e della sua intera famiglia realizzando infine che nulla, nel prima e nel dopo, è paragonabile allo sconvolgente durante dell’avventura sopra le righe assaporata accanto a Nicolò. “Nicolò, per me tu sei perfetto, sei gioia, sei leggerezza, sei esistenza -scrive l’autrice – Questo nostro amore è sacro e prezioso, con le sue armonie e le sue disarmonie. La tua disabilità la leggo negli occhi degli altri, ma non fa più male. Per troppo tempo il dolore ha annientato la mia anima mentre pensavo che la vita mi avesse ferito a morte e crogiolandomi in una specie di limbo mi convincevo che avrei sempre convissuto con il patimento. Invece tu mi hai insegnato che l’amore non è perfezione, l’amore rinnega le etichette, il colore della pelle, il bianco, il giallo e il nero, per te, sono solo colori”.
Maria Luisa Polidori nasce a Roma ma vive a Rieti. Giornalista, attualmente collabora come delegata alle politiche sociali in Regione Lazio con il consigliere regionale Sergio Pirozzi. Parte dei proventi dell’autrice saranno devoluti in beneficienza alla Fondazione ATENA Onlus costituita nel 2001 in collaborazione con l’istituto di Neurochirurgia dell’Università Cattolica e con il Policlinico Agostino Gemelli di Roma per favorire lo sviluppo della ricerca nel campo della Neurochirurgia. Ha l’obiettivo di migliorare la cura di alcune malattie per le quali le terapie sono ancora limitate. Il libro ha il patrocinio del Comune di Rieti.
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