“A seguito di alcune polemiche sollevate in merito al progetto per la riqualificazione e lo sviluppo dell’area del Terminillo, crediamo sia opportuno riportare il dibattito nell’ambito delle regole e delle scelte per lo sviluppo. Dopo la firma del Patto per lo sviluppo nel 2017 tra la Regione Lazio, le parti sociali del reatino e i 15 comuni colpiti dal sisma, è stata elaborata una progettualità da parte delle comunità locali per lo sviluppo della montagna del Terminillo, cuore delle aree interne dell’Appennino centrale. Il progetto ha visto nei mesi scorsi l’approvazione amministrativa da parte degli uffici della Regione Lazio, contenendo alcune iniziali proposte giudicate ad alto impatto ambientale. Il risultato è stato un piano di intervento capace di coniugare sviluppo, rilancio, rispetto e valorizzazione ambientale. Per questo gli interventi debbono muoversi lungo l’obiettivo di sostenere la riqualificazione dello sviluppo turistico nel rispetto delle potenzialità naturalistiche presenti. Riteniamo che il tema dello sviluppo e della valorizzazione del Terminillo, coniugato con la sostenibilità ambientale che non può essere scambiata per mummificazione, deve essere occasione anche per rilanciare attraverso opportuni interventi e nel completo rispetto delle normative attuali il turismo e l’attrattivita’, anche ai fini di favorire il lavoro, l’occupazione/ rioccupazione e l’attività di piccole realtà produttive messe in difficoltà anche dal Covid. Confidiamo che mettendo al centro le regole e la necessità dello sviluppo sostenibile e il lavoro tra il Ministero per la transizione ecologica, la Regione Lazio, la provincia di Rieti e i Comuni interessati si possa individuare la soluzione più opportuna per la crescita di un territorio colpito come tutti dalla pandemia e prima ancora e molto duramente dal sisma”
Così in una nota Claudio Di Berardino, assessore al Lavoro, Formazione e Politiche per la ricostruzione della Regione Lazio.
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