“La destra reatina non conosce limiti e pudore e continua a mostrare ipocrisia e doppiezza. E lo fa come sempre accompagnando la spudorata propaganda con il nulla della propria azione amministrativa”: lo scrive Pd Rieti.
“Sull’accorpamento delle Camere di Commercio mentre a Rieti, rappresentati politici di destra e associazioni subalterne, si stracciano le vesti a L’Aquila il centrodestra abruzzese commenta queste operazioni come un successo e le descrivono come uno strumento fondamentale per permettere alle imprese di sviluppare e prosperare. Forse il vicesindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi, evidentemente più interessato alla prossima campagna elettorale che alla salute e alla salvaguardia del sistema produttivo reatino, ci potrà illuminare; ricordandogli prima però le parole del presidente della Regione Abruzzo, che casualmente è anche suo compagno di partito e del quale ha tessuto lodi sperticate, Marco Marsilio. Onestamente ci sfugge cosa possa cambiare a distanza di 60 chilometri in un territorio simile che ha visto gli stessi drammi e che condivide le stesse speranze e prospettive legate al rilancio delle aree interne. E ci sfuggono soprattutto gli atti e le iniziative che Sinibaldi e i vari rappresentanti istituzionali del suo partito, anche in Parlamento, hanno messo in atto per fermare questo progetto sul quale il vicesindaco continua a spendere tante parole e pochi fatti come del resto è solito fare. Qui di seguito riportiamo integralmente, e a certificare l’autenticità lasciamo anche gli errori grammaticali, la conclusione della nota diramata dalla Regione Abruzzo a firma di Marsilio e dell’assessore regionale abruzzese Febbo: ‘Al di là della obbligatorietà dell’ applicazione della norma di legge, riteniamo – concludono Marsilio e Febbo – che il processo di fusione tra le due camere di AQ e TE, come peraltro già avvenuto tra quelle di Chieti e Pescara, rappresentano il rafforzamento del sistema camerale all’interno del processo economico istituzionale con numeri e posizioni che non possono essere ignorati. Dalla fusione delle Camnere di Commercio di Teramo e L’Aquila, l’Abruzzo delle imprese esce più forte e capace di accettare le nuove sfide economiche’. Per chi avesse voglia, nella lunga nota il presidente Marsilio spiega anche come l’accorpamento non sia una scelta delle Regioni. Forse leggendolo dalle parole del suo compagno di partito Sinibaldi capisca una volta per tutte come stanno le cose QUI“.
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