Con la notifica del Decreto del Presidente della Regione Lazio n. T00100 dell’11 maggio 2021 – con la quale, in base alla Legge 29 dicembre 1993 n. 580, avviene “l’individuazione delle organizzazioni alla quale spetta designare i componenti del Consiglio della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Rieti-Viterbo” – si conclude la storia della Camera di Commercio di Rieti. Confartigianato Imprese Rieti, è bene ribadirlo, si è sempre opposta con determinazione a questo accorpamento, non voluto ma imposto, prima dal Governo Renzi (legge 7 agosto 2015 n. 124 “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”) e successivamente con il DM 16 febbraio 2018.
Nei giorni scorsi, esattamente il 13 maggio 2021, la Regione Lazio ha inviato alle organizzazioni a cui spetta designare i componenti del Consiglio della neonata Camera di Commercio, la richiesta dei nominativi che faranno parte dei nuovi organismi. Si chiude così, tra il silenzio generale, una vicenda durata anni e che segna la perdita di un altro pezzo di storia della provincia di Rieti. Basterebbe ricordare le prese di posizione di quanti a parole si opponevano a tale sciagurata previsione, ma poi nei fatti remavano in altra direzione. “Eminenti” rappresentanti della politica locale ribadivano con vigore e pubblicamente – qualcuno si ricorderà il Consiglio Comunale di Rieti convocato d’urgenza per scongiurare il Commissariamento dell’Ente camerale – che mai avrebbero appoggiato il sopracitato accorpamento e che il Commissario sarebbe dovuto solo servire per ricostruire il Consiglio. Confartigianato Imprese Rieti si chiede ora dove siano finiti questi difensori del territorio reatino e delle loro rappresentanze e come mai organizzazioni di rappresentanza così distanti nelle loro vedute oggi si ritrovino amorevolmente “apparentati”.
Ricordiamo i fautori dell’accorpamento con Roma, con Frosinone, quelli che hanno fatto finta di condividere con Confartigianato la strenua difesa della Camera di Commercio, ma che poi si sono defilati alla prima occasione e apparentati per dividersi una misera poltrona. Come Confartigianato Imprese Rieti rivendichiamo la nostra coerenza, non ci siamo “apparentati” con nessuno e siamo orgogliosamente fuori dalla nuova Camera di Commercio, nonostante Confartigianato sia l’Associazione più rappresentativa del mondo dell’impresa della provincia reatina. Il nuovo ente camerale sarà guidato in prevalenza da rappresentanti della Tuscia, vista l’impari consistenza numerica delle imprese del viterbese rispetto a quelle reatine. Cosa resterà a Rieti? Speriamo almeno una sede operativa, di sicuro non la presidenza.
Con la nascita della Camera di Commercio Rieti-Viterbo finirà anche l’era del Commissario Cavalli, insediato dalla Regione nel febbraio 2020, che si affrettò a ritirare il ricorso al TAR che, tra l’altro, aveva sospeso il processo di accorpamento in attesa di un pronunciamento della Corte Costituzionale sulla legittimità della legge. Confartigianato Imprese Rieti vuole ricordare così una Camera di Commercio gestita con oculatezza e dotata di un considerevole patrimonio, che servirà a “rigenerare” un altro ente di cui non si può certo dire altrettanto. Rivolgiamo poi un pensiero ai dipendenti dell’ente camerale reatino, di cui imprese, associazioni e cittadini hanno potuto apprezzare serietà, professionalità e dedizione. Voci insistenti dicono stiano facendo, in gran parte, domanda di trasferimento presso altri enti. In questa vicenda, purtroppo, non perde Confartigianato ma un intero territorio, un territorio che viene smontato e svenduto con sistematica periodicità, privato dei principali rappresentanti e con i corpi intermedi cancellati o depotenziati.
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