(ma.gri.) La curva epidemiologica continua la sua discesa e gli indicatori stabiliti dal Ministero della Salute mostrano un calo costante dell’incidenza su 100mila abitanti, quindi, a meno che non si verificherà un’impennata di casi dovuta alle varianti, in proiezione a metà giugno quasi tutta l’Italia potrebbe passare in zona bianca. Cosa significa? Tutte le attività aperte e niente coprifuoco, rimarrebbero come unici obblighi la mascherina e il distanziamento sociale.
C’è da ricordare che la zona bianca potrà scattare solo nel caso in cui la regione abbia un’incidenza dei contagi inferiore a 50 casi ogni 100mila abitanti, al momento nel Lazio l’incidenza negli ultimi 7 giorni è intorno a 70 casi ogni 100mila abitanti. Lo ha ribadito in una nota anche l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato: “Tutti gli indicatori sono in calo, questo è un segnale importante, significa che la campagna vaccinale sta dando risultati ed è necessario che tutti coloro che rientrano nelle fasce d’età si prenotino per vaccinarsi, o che approfittino degli Open Day. L’RT è in calo e si stima che si attesti a 0.8, l’incidenza per 100.000 abitanti è in calo intorno a 70 e in calo sono anche i tassi di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e in area medica, entrambi sottosoglia”.
Per andare in fascia bianca il Lazio dovrebbe diminuire l’incidenza entro il monitoraggio del 28 maggio (perché l’incidenza sotto a 50 casi per 100mila abitanti deve rimanere tale per almeno 2 settimane) e in questo caso dal 14 giugno potrebbe riacquistare quella normalità tanto auspicata.
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