(di Valentina Fabri) Nell’anno del Covid calano le nascite registrate all’ospedale De Lellis di Rieti. Una contrazione, quella registrata nel 2020, su cui ha inciso la pandemia che ha acuito il trend di costante decrescita demografica rilevata negli ultimi anni a livello nazionale. Il dato reatino è in linea con quello registrato in Italia, che ha segnato il minimo storico (16 mila nati in meno rispetto al 2019, che aveva già segnato il record negativo, per un totale di 404 mila 104 bambini registrati all’anagrafe) con un calo percentuale del 3,8.
Nel 2019, a Rieti, i nati erano stati 548 e quattro anni fa 549 (di cui 134 riguardavano donne straniere e 10 parti gemellari) con un incremento del 4% rispetto all’anno precedente, dato in controtendenza rispetto alla media nazionale che aveva visto, secondo il rapporto Istat “Natalità e fecondità della popolazione residente”, una riduzione delle nascite di circa 100 mila unità dal 2008 al 2016; a differenza della media italiana, inoltre, sempre il 2017 aveva registrato una riduzione dei parti cesarei che si attestavano al 24,4% contro il 32,2 dell’anno precedente. Il 2020, secondo i dati forniti dalla Asl reatina, ha segnato una lieve contrazione delle nascite rispetto all’anno scorso portando il numero da 548 a 528. E il 2021 non promette nulla di buono se è vero che gennaio ha visto una ulteriore flessione delle nascite del 14,3% e l’anno potrebbe chiudersi con una diminuzione tra il 3 e il 5%.
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